Ariano Irpino, caos carcere: scoppia la protesta, i detenuti rifiutano di rientrare nelle celle

La protesta si è protratta per alcune ore l'altro ieri pomeriggio

Ariano Irpino, caos carcere: scoppia la protesta, i detenuti rifiutano di rientrare nelle celle
Ariano Irpino, caos carcere: scoppia la protesta, i detenuti rifiutano di rientrare nelle celle
di Katiuscia Guarino
Lunedì 13 Maggio 2024, 09:03
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Non c'è pace nel carcere di Ariano Irpino. I detenuti della seconda sezione “ex articolo 32” si sono rifiutati di tornare nelle proprie celle. La protesta si è protratta per alcune ore l'altro ieri pomeriggio. La tensione è arrivata alle stelle. Grazie alla capacità di mediazione della polizia penitenziaria e della direzione, la situazione in serata è tornata alla normalità. Ma non è stato facile.

I poliziotti sono riusciti a ripristinare l'ordine e la sicurezza attraverso il dialogo con i detenuti. Questi ultimi sono quindi rientrati nelle proprie celle. Non sono ancora chiari i motivi alla base della protesta. Sono stati avviati accertamenti interni. Appena dieci giorni fa due agenti sono stati aggrediti violentemente da un detenuto ristretto proprio nella sezione “ex articolo 32”. I due poliziotti hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell'ospedale, rimediando una prognosi di dieci giorni. E ancora.

Quindici giorni prima alcuni detenuti, sempre della stessa sezione, impedirono la perquisizione nelle celle.

Minacciarono gli agenti con vetri rotti e altri oggetti rudimentali atti ad offendere, barricandosi nelle proprie stanze. I poliziotti riuscirono a bloccarli e a proseguire l'ispezione nel corso della quale furono rinvenuti dei cellulari. I detenuti responsabili dei disordini furono portati nelle camere di sicurezza e anche qui crearono scompiglio provocando una serie di danni. Il reparto detentivo “ex articolo 32” - come più volte sottolineato dalle organizzazioni sindacali - si caratterizza per la presenza di detenuti facinorosi. I ristretti in questa sezione sono quelli responsabili di aggressioni in danno del personale e autori di eventi turbativi della sicurezza. La gestione è molto complicata, soprattutto, in considerazione di una carenza cronica del personale penitenziario. Qualche anno fa proprio questi detenuti resero inagibili le due sezioni, danneggiandole pesantemente. Altra questione sollevata dalle organizzazioni sindacali è il mancato trasferimento di questi reclusi e il sovraffollamento.

«La battaglia della Polizia Penitenziaria, in prima linea per mantenere l'ordine e la sicurezza all'interno della casa circondariale di Ariano Irpino, è costante. Ma se ad una popolazione detenuta sempre crescente e soprattutto trasferita da altri istituti per ordine e sicurezza, corrisponde un organico esiguo e ridotto ulteriormente da convalescenze causate dalle aggressioni, bisogna aver contezza che le forze di chi resta e su cui grava la mole di lavoro sono allo stremo», è stato più volte ribadito da Stefano Sorice, segretario locale della Uilpa Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino.

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Sulla stessa linea la segreteria regionale del Sappe, Tiziana Guacci, che denuncia «per l'ennesima volta la grave carenza di organico nell'istituto arianese. L'organico previsto dal Decreto ministeriale 12 luglio 2023 - precisa Guacci - prevede la presenza di 133 uomini e 5 donne nel ruolo agenti. Attualmente, la cosiddetta forza operativa, ossia quella effettivamente disponibile, consta di sole 81 unità di cui 74 uomini e 7 donne con una differenza di ben 59 unità maschili in meno. E con ben 23 unità distaccate in uscita. Il personale di polizia penitenziaria è stanco e sfiduciato ed è costretto a svolgere turni massacranti».

Secondo la rappresentante sindacale la situazione si è acuita soprattutto a causa della «mancata mobilità interna, che genera nel personale che lavora all'interno delle sezioni detentive un aumento dello stress lavorativo. E nonostante le numerose denunce al Provveditorato penitenziario della Regione Campania ad oggi nessuna risposta concreta è arrivata. Chiediamo ai vertici dipartimentali di intervenire con immediatezza per risolvere la situazione di impasse in cui versano gli istituti campani», conclude Guacci.

L'Osapp, invece, ha annunciato nei giorni scorsi, attraverso il consigliere nazionale Emilio Fattorello, un sit in di protesta davanti alla sede del Ministero della Giustizia per il prossimo 16 maggio: «Proprio la carenza di organico a fronte di un sovraffollamento della popolazione sarà alla base delle tante rivendicazioni oggetto della manifestazione di protesta». Sull'episodio dell'altro giorno è intervenuto anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece.

«Pieno sostegno alla protesta della Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino. Ci attiveremo presso il Dap affinché le giuste proteste delle colleghe e dei colleghi di Ariano Irpino e di tutta la regione trovino attenzione e conseguenti provvedimenti. Auspichiamo che i vertici del Dap e del Provveditorato intervengano con celerità e si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere».

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