Dopo la morte della piccola Michelle e il Comitato per l'ordine e la sicurezza della scorsa settimana al Comune di Giugliano, sono iniziati i controlli promessi nel campo rom di via Carrafiello. Ieri gli uomini della polizia di Stato del Commissariato di Giugliano, esercito e polizia municipale hanno avviato alcune azioni di bonifica all'interno dell'appezzamento di terreno occupato ormai dal 2019 da alcune famiglie rom. A far discutere però è stata l'interruzione di una condotta idrica che riforniva d'acqua il campo, non rispettando nessuna autorizzazione e norma igienico sanitaria.
Dopo la vicenda del cavo di energia elettrica allacciato abusivamente e che ha portato alla morte di Michelle a soli 6 anni, il mandato delle forze di polizia pare essere quello di non tollerare più nessuna illegalità. Sta di fatto che senz'acqua la già precaria vivibilità del campo risulta ancora più critica e rischia di far fallire anche i progetti di scolarizzazione portati avanti dalle associazioni con i finanziamenti regionali. Senz'acqua diventa difficile per le famiglie poter far sopravvivere i propri bambini. Ed è per questo che l'Associazione 21 luglio ha scritto al Prefetto Di Bari, al procuratore di Napoli Nord Troncone e al sindaco Pirozzi per chiedere che venga ripristinato l'approvvigionamento idrico, anche attraverso autobotti.
Il ragionamento delle associazioni è semplice, se da un lato l'operazione di oggi, per assicurare il rispetto delle regole, ha smantellato gli allacci abusivi, anche per garantire la sicurezza degli abitanti del campo, dall'altro, per lo stesso principio, non possono essere lasciate quasi 500 persone, di cui la metà donne e bambini, senza acqua corrente.
«Il distacco avvenuto nega di fatto l'accesso all'acqua corrente ai residenti dell'insediamento comportando indirettamente non più e non soltanto una violazione del fondamentale diritto a una vita dignitosa ma il prodursi di un danno gravissimo e irreparabile alla continuità del percorso scolastico degli alunni residenti oltre che alla salute delle famiglie rom e, di conseguenza, all'intera collettività» scrive l'Associazione 21 luglio. Ieri nel corso del blitz è stata avviata anche la rimozione dei rifiuti presenti nell'accampamento.
Una piccola parte, dato che le cataste di immondizia gettate sono tonnellate e tonnellate che non si eliminano nel giro di una giornata.