Allegri vede la Champions: «Chiesa e Yildiz non stanno bene. Futuro? Abbiate ancora un po’ di pazienza»

«Le parole di Sacchi lasciano il tempo che trovano»

Allegri vede la Champions: «Chiesa e Yildiz non stanno bene. Futuro? Abbiate ancora un po’ di pazienza»
Allegri vede la Champions: «Chiesa e Yildiz non stanno bene. Futuro? Abbiate ancora un po’ di pazienza»
Sabato 11 Maggio 2024, 14:32 - Ultimo agg. 15:20
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Vietato sottovalutare la Salernitana per chiudere i conti con la prossima Champions League. Max Allegri vede il traguardo, con l’Europa nel mirino e il primo trofeo dopo più di mille giorni da contendere all’Atalanta in finale di Coppa Italia. Il futuro rimane ancora incerto. «L’importante domani è chiudere l’obiettivo per preparare bene l’Atalanta. Non possiamo avere la presunzione di sottovalutare la Salernitana. Domani è la partita più importante, dobbiamo conquistare la Champions e non sarà facile. Servirà attenzione e rispetto. Il mio futuro? Ne avete avuta tanta, dovete avere ancora un po’ di pazienza, è la virtù dei forti».

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Sul turnover

«Domani giocano i migliori. Poi penseremo alla sfida con l’Atalanta. Fuori De Sciglio, Alex Sandro e Danilo, poi ci sono Yildiz e Chiesa un po’ debilitati e non al top. Djalo domani potrebbe anche giocare».

Champions

«Quest’anno siamo partiti con degli obiettivi e ora ci siamo. Dobbiamo affrontare tutto con freddezza e serenità. Le partite vanno vinte sul campo e dobbiamo essere bravi a tornare a farlo. Gli errori li commettiamo tutti, pensare però ora a cosa abbiamo sbagliato non ha senso. Dobbiamo finire bene la stagione, poi alla fine faremo le nostre valutazione con lo staff. Quest’anno è stata una stagione anomala per noi senza coppe, non era scontato tornare a giocare la Champions l’anno prossimo».

Sulle parole di Sacchi

«Sacchi ha detto che in pochi anni ha vinto le Champions che ha vinto la Juventus in 60 anni di storia? Lui è stato un innovatore, c’era bisogno di cambiare qualcosa nel calcio e lui lo ha fatto alla grande. Sono tutte parole che lasciano il tempo che trovano però».

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