Avellino, sciopero depurazione, l'Arpac: «Rafforzate le attività di controllo»

Allarme inquinamento per lo stop, si indaga sulla mancanza di reagenti

Avellino, sciopero depurazione, l'Arpac: «Rafforzate le attività di controllo»
Avellino, sciopero depurazione, l'Arpac: «Rafforzate le attività di controllo»
di Alessandro Calabrese
Sabato 4 Maggio 2024, 08:46
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L'Arpac riaccende i riflettori sugli impianti di depurazione delle aree industriali irpine. La ripresa dello sciopero a oltranza da parte dei lavoratori dell'Asidep ha riacceso, infatti, la spia sulla necessità di una verifica ancora più serrata da parte dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania.
Il rischio che si possa generare un inquinamento di vaste proporzioni, del resto, appare concreto. Da calcolare, per comprendere i tempi dell'allarme, l'autonomia delle vasche di accumulo, diverse da struttura a struttura. Ma, intanto, c'è anche da considerare la denuncia pubblica degli stessi dipendenti della partecipata Asi che in una lettera aperta inviata alle istituzioni hanno segnalato la mancanza dei reagenti chimici per effettuare l'attività. Sostanze indispensabili ai controesami di post depurazione per verificare cosa si rilascia negli scarichi.

«Già normalmente - afferma il direttore generale dell'Arpac, Stefano Sorvino - svolgiamo periodicamente una puntuale attività di controllo e monitoraggio in relazione alla depurazione industriale e al funzionamento di questi impianti, per le implicazioni di natura ambientale che possono sorgere in caso si registrino problemi. Dunque, adesso ancora di più alzeremo l'asticella delle verifiche che, comunque, è sempre molto alta. Ovviamente, rispetto ad una situazione del genere tutta l'attività di rilevamento viene effettuata in collaborazione con i Carabinieri Forestali e del Noe, con i quali c'è una proficua sinergia».

Insomma, massima attenzione da parte dell'Agenzia regionale che si è predisposta anche a controlli più frequenti. E sta prendendo seriamente in considerazione la nota inviata da lavoratori e rappresentanti sindacali unitari rispetto alla mancanza dei reagenti chimici.

«La situazione ormai è nota continua Sorvino abbiamo affrontato una fase del genere lo scorso gennaio. Le attività di controllo sono in piedi e il dipartimento è allertato. Anche sul discorso dei reagenti chimici faremo tutto quanto è in nostro potere per appurare la situazione e se ci sono dei pericoli di inquinamento. Siamo pronti a fare la nostra parte. Come predisporremo l'azione di monitoraggio dipenderà dalle valutazioni sul campo dei nostri tecnici». L'Arpac, quindi, ha già risposto presente. Mentre ancora da capire è quanto durerà la protesta con l'astensione dal lavoro e il presidio degli impianti.

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«Siamo al secondo giorno ha spiegato Maria Mottola, Rus della UilM e abbiamo intenzione di andare avanti fino a quando non ci sarà un confronto davvero teso a trovare una soluzione a questa vertenza che si trascina da quasi due anni. Non capisco, però, come sia possibile che rispetto alla nostra denuncia di rischio di disastro ambientale non sia ancora intervenuto nessun sindaco. Come pensano di salvaguardare il loro territorio? Siamo di fronte ad una situazione inaccettabile ma non ci fermeremo. Vogliamo essere pagate le mensilità arretrate e garanzie per il futuro». Intanto, all'Asi gli uffici starebbero aspettando solo il certificato antimafia per procedere con l'affidamento del servizio alla Geko spa. Appena formalizzata l'aggiudicazione della gestione della depurazione industriale, il Consorzio dovrebbe procedere con la richiesta alla curatela fallimentare della restituzione degli impianti e del personale che solo con l'accordo per la cassa integrazione chiederà che restino in Asidep. Necessario, a questo punto, una ripresa delle trattative sindacali con la partecipazione della Regione Campania.
 

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