Due tasti numerati della mappa interattiva tristemente giacenti ai piedi del lapidarium. Gli infaticabili vandali beneventani allungano ulteriormente il proprio curriculum mettendo a segno un altro colpo. A farne le spese stavolta, presumibilmente nella notte tra giovedì e ieri, la nuova teca realizzata nei pressi dell'Arco di Traiano nell'ambito del Programma integrato città sostenibile. Ieri mattina mancavano all'appello 2 dei 10 bottoni metallici recanti i numeri corrispondenti ai punti di interesse turistico raffigurati sulla cartina in rilievo all'esterno della vetrina. Al di sotto dei quali si scorgevano chiaramente i collegamenti elettrici dei dispositivi, con ogni probabilità strappati dalla mano di chi non perde occasione per attentare ad opere pubbliche, specie se di nuova realizzazione, con particolare propensione per quelle a più elevato tasso tecnologico.
Indizi che possono facilmente condurre all'identikit di giovanissimi annoiati alla perenne ricerca di «emozioni» di qualche ora.
Non si strappa i capelli il responsabile del procedimento di Palazzo Mosti Francesco Maria Mainolfi, che assicura il ripristino dei pezzi mancanti: «Niente di irrimediabile, tornerà tutto al proprio posto per il giorno della presentazione alla cittadinanza. Si è trattato senza dubbio di un atto vandalico e non di un cedimento, come si evince dai fili pendenti che altrimenti avrebbero retto i pezzi. Purtroppo siamo alle solite: le opere realizzate dalla pubblica amministrazione per dare alla città nuove opportunità di valorizzazione si scontrano con comportamenti inqualificabili». Ma è pur vero che non occorreva un indovino per pronosticare vigliacche aggressioni al lapidarium, ormai ultimato da settimane nella sua parte strutturale ma ancora in attesa di «riempimento» con i reperti che danno nome alla iniziativa.
Eppure si è lasciata agire la mano dell'idiota (idioti?) di turno, senza nemmeno provare ad adottare contromisure preventive: «Le telecamere ci sono - spiega Mainolfi - Si tratta di apparecchiature di ultima generazione, con inquadramento grandangolare a 360 gradi, visori notturni per agire a qualsiasi ora, e un sistema di allertamento istantaneo collegato con la centrale operativa della polizia municipale. Ma in questa fase sono spente. Verranno attivate a installazione ultimata perché sono posizionate all'interno della teca e sono collegate al sistema di alimentazione della stessa. E' possibile prevedere un ulteriore potenziamento della videosorveglianza nell'area, con l'installazione di dispositivi aggiuntivi».
Non sono invece telecamere quelle posizionate ai due angoli della teca, bensì sensori che consentiranno al lapidarium di illuminarsi automaticamente al passaggio dei visitatori nelle ore serali e notturne.