Un fumetto racconta Matilde Serao ai giovani

La graphic novel di Francesca Bellino e Lidia Aceto dedicata alla cofondatrice de «Il Mattino» parte dall’eruzione del 1906: «Napoli ha bisogno di sapere che ha combinato ’o Vesuvio», disse ai suoi giornalisti

Matilde Serao diventa un fumetto
Matilde Serao diventa un fumetto
di Diego Del Pozzo
Martedì 14 Maggio 2024, 23:30 - Ultimo agg. 15 Maggio, 12:06
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Sono le 5.30 del 4 aprile 1906. Da una bocca a 1.200 metri d’altezza sul versante meridionale del Vesuvio fuoriesce una piccola colata di lava. Sotto al vulcano, placidi e ancora sonnacchiosi di fronte al sorgere del sole, si stanno risvegliando i vari paesi dell’area vesuviana e con loro Napoli. Nella redazione partenopea del quotidiano «Il Giorno», fondato appena due anni prima, la direttrice Matilde Serao sta chiudendo il giornale assieme ai suoi cronisti per mandarlo in stampa. «È tardi», li apostrofa: «Napoli aspetta notizie. Napoli ha bisogno di sapere che ha combinato ‘o Vesuvio».

Inizia così, con queste prime pagine a tinte pastello, la graphic novel Matilde Serao. La voce di Napoli (pagine 136, euro 18,50), sceneggiata dalla giornalista Francesca Bellino (storica collaboratrice de «Il Mattino», oltre che di RadioRai) e disegnata da Lidia Aceto per BeccoGiallo Editore, marchio del gruppo editoriale Fandango specializzato in fumetti di divulgazione scientifica, civile, storica e sociale e in graphic journalism.

Il bel volume, che esce il 24 maggio dopo essere stato presentato dalle due autrici presso la Casa delle letterature di Roma assieme alla scrittrice Nadia Terranova e poi al Salone del libro di Torino (mentre a Napoli verrà presentato martedì prossimo alla libreria IoCiSto alle 18 con la presenza di Titti Marrone), è un’accurata ed evocativa biografia fumettistica della prima donna fondatrice di quotidiani in Italia, una figura pionieristica come quella di Matilde Serao, capace di segnare in profondità il mondo del giornalismo e, al tempo stesso, di raccontare e svelare la bellezza e la complessità della città del cuore e del suo ventre più autentico.

Da quel 1906, il racconto di Bellino e Aceto prosegue anche con l’ausilio di flashback che fanno conoscere al lettore alcuni momenti-chiave della vicenda biografica della Serao, a partire da quando nel 1892 fonda «Il Mattino» assieme al marito Edoardo Scarfoglio.

Così, in pagine a fumetti dense di suggestioni narrative e visive riprende vita la Napoli dell’epoca, col ritorno della coppia in città da Roma, la serata di gala per il lancio del nuovo quotidiano, il riscontro dei lettori e, soprattutto, l’impegno inesauribile di donna Matilde alla ricerca, ogni giorno, di nuove notizie da far conoscere ai napoletani.

Nell’introduzione al volume, l’attuale vicedirettore de «Il Mattino», Francesco de Core, si sofferma in particolare sull’episodio centrale della graphic novel di Bellino e Aceto, cioè l’eruzione vesuviana del 1906; e su come donna Matilde la affrontò da giornalista di rango quale era. «Sul posto, come i cronisti veri che vanno, vedono e raccontano, la Serao», scrive de Core, «diventa la voce di un popolo muto, colpito da cielo e terra, da cenere e lava, un popolo che anche quando credeva di aver trovato rifugio e requie, impotente davanti alla collera della natura, resta affranto e schiacciato.

Già testimone dell’eruzione del 1872, la Serao non esita a catapultarsi per “Il Giorno” nelle città abbarbicate al vulcano e dal vulcano sventrate, tra le viuzze martoriate, a contatto con anziani sgomenti, piccoli terrorizzati, uomini e donne non più capaci di orientarsi».

Nel loro coinvolgente volume a fumetti, dunque, Francesca Bellino e Lidia Aceto, con intento didattico-conoscitivo, rendono piena giustizia a Matilde Serao e ne tramandano la figura in particolar modo alle giovani generazioni, attraverso la scelta narrativa di raccontarne soprattutto l’impegno giornalistico in prima linea in quei tragici giorni del 1906, quando documentò con accuratezza, ma anche empatia verso le popolazioni coinvolte, la più disastrosa eruzione del Vesuvio dell’intero Novecento.

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