Benevento, Lapidarium sfregiato dai soliti teppisti prima dell'ultimazione

Qualcuno ha danneggiato i tasti multimediali della mappa turistica

Benevento, Lapidarium sfregiato dai soliti teppisti prima dell'ultimazione
Benevento, Lapidarium sfregiato dai soliti teppisti prima dell'ultimazione
di Paolo Bocchino
Sabato 4 Maggio 2024, 08:54
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Due tasti numerati della mappa interattiva tristemente giacenti ai piedi del lapidarium. Gli infaticabili vandali beneventani allungano ulteriormente il proprio curriculum mettendo a segno un altro colpo. A farne le spese stavolta, presumibilmente nella notte tra giovedì e ieri, la nuova teca realizzata nei pressi dell'Arco di Traiano nell'ambito del Programma integrato città sostenibile. Ieri mattina mancavano all'appello 2 dei 10 bottoni metallici recanti i numeri corrispondenti ai punti di interesse turistico raffigurati sulla cartina in rilievo all'esterno della vetrina. Al di sotto dei quali si scorgevano chiaramente i collegamenti elettrici dei dispositivi, con ogni probabilità strappati dalla mano di chi non perde occasione per attentare ad opere pubbliche, specie se di nuova realizzazione, con particolare propensione per quelle a più elevato tasso tecnologico.

Indizi che possono facilmente condurre all'identikit di giovanissimi annoiati alla perenne ricerca di «emozioni» di qualche ora.

Comportamenti sui quali è finanche superfluo spendere commenti. Ma non merita minor biasimo la incapacità della pubblica amministrazione, complessivamente intesa, nel contrastare fenomeni ormai arcinoti e finanche prevedibili, che compromettono i pur apprezzabili sforzi, anche economici, sostenuti dagli enti per valorizzare il patrimonio cittadino.

Non si strappa i capelli il responsabile del procedimento di Palazzo Mosti Francesco Maria Mainolfi, che assicura il ripristino dei pezzi mancanti: «Niente di irrimediabile, tornerà tutto al proprio posto per il giorno della presentazione alla cittadinanza. Si è trattato senza dubbio di un atto vandalico e non di un cedimento, come si evince dai fili pendenti che altrimenti avrebbero retto i pezzi. Purtroppo siamo alle solite: le opere realizzate dalla pubblica amministrazione per dare alla città nuove opportunità di valorizzazione si scontrano con comportamenti inqualificabili». Ma è pur vero che non occorreva un indovino per pronosticare vigliacche aggressioni al lapidarium, ormai ultimato da settimane nella sua parte strutturale ma ancora in attesa di «riempimento» con i reperti che danno nome alla iniziativa.

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Eppure si è lasciata agire la mano dell'idiota (idioti?) di turno, senza nemmeno provare ad adottare contromisure preventive: «Le telecamere ci sono - spiega Mainolfi - Si tratta di apparecchiature di ultima generazione, con inquadramento grandangolare a 360 gradi, visori notturni per agire a qualsiasi ora, e un sistema di allertamento istantaneo collegato con la centrale operativa della polizia municipale. Ma in questa fase sono spente. Verranno attivate a installazione ultimata perché sono posizionate all'interno della teca e sono collegate al sistema di alimentazione della stessa. E' possibile prevedere un ulteriore potenziamento della videosorveglianza nell'area, con l'installazione di dispositivi aggiuntivi».
Non sono invece telecamere quelle posizionate ai due angoli della teca, bensì sensori che consentiranno al lapidarium di illuminarsi automaticamente al passaggio dei visitatori nelle ore serali e notturne.

I ritardi

A favorire la ineffabile condotta dei vandali è stato il consistente superamento dei tempi di conclusione dell'intervento rispetto alla tabella di marcia dei Pics fissata per il 31 dicembre. Ora il taglio del nastro è programmato per fine mese, ma il condizionale è ancora d'obbligo. Fatale il complesso ping pong in atto da mesi tra Comune e Soprintendenza sui reperti da esporre nella teca. Partita ormai prossima alla definitiva conclusione, con la individuazione, già avvenuta, dei 10 pezzi da mettere in mostra. Negli uffici di via del Pomerio si attendono le schede dettagliate dei singoli beni con le relative quotazioni di valore, così da stipulare le polizze assicurative necessarie al trasferimento dai depositi ministeriali di viale degli Atlantici a via Traiano. Per una parte dei reperti, fin qui adagiati nei cortili della Soprintendenza, sarà necessario effettuare anche interventi di ripulitura delle superfici esterne, opacizzate dal tempo e dalle intemperie. Operazioni che comporteranno ancora qualche settimana di lavoro. Terminati invece, e da tempo, gli allestimenti interni che permetteranno ai visitatori di ammirare le bellezze esposte attraverso l'utilizzo di modernissimi dispositivi tecnologici che consentiranno la fruizione delle informazioni storiche anche sugli smartphone e gli altri device personali degli ospiti.

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