A un passo dall'Olimpo. Grazie alla vittoria di Miami su Dimitrov (6-3, 6-1), Jannik Sinner ha conquistato la seconda posizione del ranking mondiale completando quel sorpasso su Alcaraz che era prevedibile dopo l'Australian Open. Lo spagnolo aveva molti punti da difendere nel doppio swing statunitense e non gli è bastato vincere a Indian Wells per scongiurare la rimonta del tennista altoatesino. Tra Jannik Sinner e la prima posizione mondiale resta ora solo un ostacolo, il più difficile, quello rappresentato da Novak Djokovic. Dati alla mano quando potrebbe Jannik operare il sorpasso ai danni del serbo? Il discorso - attenzione - non è solo statistico.
Tra Djokovic e Sinner 1.015 punti di differenza
Jannik è il vero protagonista del tennis mondiale dalla vittoria della Davis ad oggi.
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Djokovic, la cambiale Roland Garros
Il tennista serbo ha poco da sorridere, perché i 2000 punti ottenuti al Roland Garros 2023 (torneo vinto in finale sul norvegese Casper Ruud) sono una cambiale pesantissima da pagare. Nello stesso torneo Sinner fu eliminato quasi subito, al secondo turno, e dovrà scartare appena 45 punti. Ci sono però anche i tornei pre Parigi nei quali nessuno dei due brillò. Djokovic scarta 90 punti a Montecarlo, 45 a Banja Luka, 180 a Roma; Sinner 360 a Montecarlo, 90 a Barcellona e altrettanti a Roma. Sino a Parigi al serbo escono quindi 2.315 punti, a Sinner solo 585. Se si verificasse il paradosso dei due giocatori fermi per tutta la stagione sul rosso, l'italiano supererebbe il serbo per inerzia. E' vero anche che sulla strada di Parigi ci sono tre Master 1000, Montecarlo, Madrid e Roma che potrebbero permettere a uno dei due giocatori di mettere punti pesanti in cascina. Ma Parigi va segnata sul calendario. In terra francese Jannik potrebbe diventare numero 1 visto che a Djokovic probabilmente non basterà rivincere il torneo. Djokovic, comunque, rischia anche dopo Parigi perché a Wimbledon dovrà difendere i 1.200 punti della finale persa con Alcaraz. Sinner scarta i 720 della semifinale persa, tra l'altro, proprio contro il serbo.
Sinner, il problema tecnico del rosso
Tutto facile, quindi? Non è proprio così perché non bsogna dimenticare che la superficie più ostica per l'italiano è proprio la terra battuta. Al Roland Garros Sinner non è mai andato oltre i quarti di finale, tra l'altro nel remoto 2020. E sul rosso è arrivata una sola vittoria (su 13 tornei vinti in totale) nel torneo croato di Umago, appuntamento decisamente secondario dei circuito. Le ragioni di questa scarsa attitudine al rosso sono semplici. Sinner non è un "peso massimo" alla Nadal e il suo gioco si esalta quando può sfruttare la forza dell'avversario per cambiare l'inerzia. Per questo i migliori risultati della sua carriera sono indoor o sul cemento. Sul rosso non si gioca con i piedi puntati a terra, ma si scivola tanto che per tanti si tratta di due sport diversi. È vero, però, che il gioco di Sinner è molto migliorato negli ultimi 12 mesi e il tennista ora sembra più attrezzato in tutti i fondamentali, a partire dal servizio. Un torneo in altura come Madrid, con l'aria rarefatta, potrebbe agevolarlo e - più che Roma - regalargli punti importanti. Insomma, sperare è lecito e il Roland Garros 2024 - dal 20 maggio al 9 giugno - è la data da segnare sul calendario.
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