Evviva la legge contro gli ecoreati 

Sabato 23 Maggio 2015, 18:18 - Ultimo agg. 18:59
1 Minuto di Lettura


Sono Stefano Maria Toma.Ogni tanto arriva una buona notizia. E l’ultima in ordine di tempo è quella del Senato che il 19 maggio ha approvato la legge che condanna da 5 a 15 anni i reati contro l’ambiente e il paesaggio, definiti   ecoreati.



Noi a Napoli  possiamo menare un po’ di vanto per essere stati i primi e poi  rammaricarci di ciò che è stato perpetrato sul nostro territorio. Proprio una sessantina di anni fa, agli inizi degli anni ‘50, l’allora presidente della Repubblica, il piemontese economista liberale Luigi Einaudi, soggiornando a Villa Rosbery, lanciò un’accusa contro i costruttori edili che utilizzando i soldi pubblici scempiavano il territorio. Di lì a qualche anno il cinema di Francesco Rosi (Le mani sulla città) diede fiato ad una denuncia di grandissima eco e successivamente  il giornalista-scrittore Nicola Pugliese col suo romanzo (Malacqua) si soffermò sulla estrema “porosità” di una collina   sempre più franabile a causa della pioggia che metteva a nudo i guasti di una urbanizzazione selvaggia. 






Napoli ha vissuto l’eterno paradosso: essere stata la prima a levare i primi “J’accuse!” e l’ultima nella classifica della devastazione (Posillipo, Vomero, Arenella e  altri suoi territori). Ecco anche perché qui da noi dobbiamo esultare più di altri per la legge  contro gli ecoreati.