L'inquinamento indoor sottovalutato e pericoloso: ecco come combatterlo

L'inquinamento indoor sottovalutato e pericoloso: ecco come combatterlo
di Donatella Aragozzini
Domenica 20 Aprile 2014, 10:03 - Ultimo agg. 10:04
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ROMA - La scarsa qualit dell'aria che respiriamo tristemente nota a tutti, ma c' un tipo di inquinamento pi subdolo, poco conosciuto e per questo sottovalutato, ugualmente capace di causare danni rilevanti alla salute: quello indoor, ovvero quello al quale siamo esposti mentre siamo al chiuso delle nostre case, scuole, posti di lavoro. E che, soprattutto nei bambini, tutt'altro che da sminuire.

«Pensiamo che l'outdoor sia la fonte principale dei nostri problemi, ma non ci rendiamo conto di quali siano le problematiche all'interno – ha spiegato la professoressa Luciana Indinnimeo, del Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile dell'Università La Sapienza, nell'ambito del Congresso Scientifico Regionale FIMP Lazio “Pensami adulto” svoltosi a Roma nei giorni scorsi – bisogna trasformare l'ambiente dove vive il bambino in un ambiente idoneo».



SOTTO ACCUSA

Sotto accusa i prodotti della combustione, ovvero fumo, particolato, biossido di azoto e monossido di carbonio, causa di diversi sintomi respiratori e asma, la formaldeide, contenuta in vernici e arredi, che irrita le prime vie respiratorie dando tosse e respiro sibilante, e infine muffa, acari, insetti ed epitelio del gatto, che danno sensibilizzazione e problemi respiratori.



GLI ACCORGIMENTI

«Tra gli allergeni indoor i più comuni sono gli acari – prosegue la professoressa Indinnimeo – noi alimentiamo l'acaro perché si nutre di scaglie di pelle e residui di forfora e vive bene al caldo e all'umido; bisogna curare l'igiene domestica, allontanando il bambino durante le pulizie, usare aspirapolveri con filtri HEPA (specifici per le polveri in sospensione di piccole dimensioni, ndr), mantenere l'umidità intorno al 45-50%, evitando gli umidificatori perché l'eccessiva umidificazione può portare alla crescita degli allergeni e all'aumento di problemi respiratori, e tenere le finestre aperte soprattutto a scuola dove bastano 10 minuti ogni ora di arieggiamento per aumentare l’attenzione dei bambini e diminuirne i problemi respiratori».



DANNI DEL FUMO

Molto allarmanti i dati sui danni che il fumo di tabacco può provocare nei bambini, responsabile dal 24% al 32% degli episodi di asma. Anche se non si fuma vicino a loro. «Il fumo di terza mano è l'esposizione ai residui dell'esposizione al tabacco, che, adesi a tende o tappezzerie, vengono rimessi nell'ambiente in forma gassosa anche dalla pelle stessa del fumatore trasformandosi in sostanze cancerogene e altamente irritanti per le vie respiratorie. È un fumo di cui avere paura – conclude – perché in case vecchie, abitate precedentemente da fumatori, persiste la cotinina, un derivato della nicotina, che si può ritrovare nella saliva e nelle urine di bambini che vivono in quegli ambienti, in quanto i metodi tradizionali di pulizia non riescono a rimuoverne tutti i residui. Gli inquinanti provocano danni a tutto l'organismo e perfino a livello genetico: l'esposizione intra-uterina al fumo è associata ad una funzionalità polmonare ridotta e addirittura si riscontra un rischio maggiore di asma nelle bambine la cui nonna ha fumato in gravidanza».