L'addio a Maria Liliana, la bimba nata dalla mamma morta, tra lacrime e accuse

L'addio a Maria Liliana, la bimba nata dalla mamma morta, tra lacrime e accuse
di Giovanni Sperandeo
Giovedì 19 Febbraio 2015, 18:18 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 09:19
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Quindici piange Maria Liliana, strappata alla vita dopo appena quattordici mesi. Tutta la comunità oggi ha voluto dire addio alla bimba in un pomeriggio strano, in cui sembrava che il tempo si fosse fermato.

Sembra quasi di rivedere un film purtroppo già visto, a poco più di un anno di distanza, un film drammatico, in cui le scene più drammatiche erano quelle del funerale della madre della bimba morta in questi giorni, Carolina Sepe.

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La comunità si è stretta attorno alla famiglia Siniscalchi che in maniera composta ha vissuto, suo malgrado, l’ennesima tragedia.

Mancavano poco più di una manciata di minuti alle tre del pomeriggio. Gli sguardi della gente erano velati dalle lacrime. Poche persone l’hanno vista, Maria Liliana, ma tutti la portano nel cuore.

L'INTERVISTA AL PAPA'

Glielo si legge in faccia, in quelle facce segnate da una smorfia di dolore e di rabbia per la morte di una, seppur piccola e poco nota, figlia di questa comunità. I componenti dell’associazione cattolica della parrocchia di Santa Maria delle Grazie organizzano un corteo.

Vanno a prendere loro Maria Liliana dinanzi la casa. La processione prende via dalla traversa di via San Sebastiano dove ha vissuto la bimba e si avvia verso piazza Municipio, dove ha sede la chiesa principale.

É tutto pronto per l’estremo saluto: le lacrime delle signore dinanzi alla soglia sacra appena s’intravede la piccola bara bianca mostrano il dramma in tutta la sua pienezza. Sull’altare, ad aspettare il corteo, don Alfonso Pisciotta, il parroco di Quindici - colui che due mesi fa ha battezzato Maria Liliana - con al fianco don Luigi Vitale, il prete che opera a Lauro.

Le parole dell’omelia sono parole di pace e serenità per la famiglia. Parole che cercano di colmare la perdita di un amore infinito. «Maria Liliana è nata alla vita e subito dopo è nata alla vita eterna, – spiega don Alfonso Pisciotta - abbracciata dal Padre e sicuramente dalla mamma terrena. Perché è successo questo? – si chiede il parroco, ricordando quanti bambini ogni giorno muoiono nel mondo senza nemmeno avere un nome – Il Signore sa e conosce il cuore di tutti quanti noi. Accogliendo questo segno particolare, apriamo il nostro cuore alla luce, alla speranza, alla forza ed al coraggio».

Ricordando il giorno del Battesimo di Maria Liliana, don Alfonso ricorda l’amore ricevuto dalla piccola da parte dei familiari. Un amore unico. Ed invita a trovare nella fede e nel Vangelo, la risposta a questi momenti drammatici, queste dure prove.

«Maria Liliana ci ha lasciato un insegnamento. – chiude don Alfonso nell’omelia – Siate anche voi piccoli. Piccoli per riappropriarci della umiltà e della innocenza. E ricordatevi che la vera festa è con Dio e non sulla terra».

La cerimonia si è conclusa con una preghiera affinché gli operatori sanitari mettano maggiore responsabilità in quello che fanno e ci sia maggiore affetto per chi soffre. Alla fine della messa, il corteo si è incamminato fino al cimitero di Quindici. Il dramma – come per il funerale della mamma, Carolina Sepe – si ripete come un film già visto. Gli applausi per salutare la vita che sale in cielo sono forti.

Poi, al cimitero di Quindici, altre lacrime. La gente è ancora stretta attorno alla famiglia. E’ quasi uno choc per qualcuno, vedere quella piccola bara bianca essere pronta per la tumulazione. E’ l’ultimo saluto ad una figlia che pochi hanno conosciuto veramente ma che tutti amavano, perché sapevano essere una bimba forte, che ha attraversato tortuose vie per iniziare a sorridere. Un sorriso che da oggi sarà stampato, lì nel cielo.