Avellino. Lavoratori in nero e cibo fuori norma, sequestri ad un locale della movida

Avellino. Lavoratori in nero e cibo fuori norma, sequestri ad un locale della movida
Martedì 25 Novembre 2014, 15:55 - Ultimo agg. 19:13
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Lavoratori in nero e pesce non tracciato in un locale "in". I Carabinieri della Compagnia di Avellino, congiuntamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e coadiuvati da personale ispettivo della locale Asl, nell’ambito dei rinforzati servizi preventivi tesi al controllo del territorio in occasione dei movimentati fine settimana disposti dal Comando Provinciale irpino, hanno effettuato delle verifiche all’interno di alcuni dei luoghi maggiormente frequentati dai giovani.



In particolare, in un ristorante-discoteca ubicato nell’hinterland della città e luogo di abituale ritrovo per molti giovani, i militari hanno riscontrato irregolarità sia sotto il profilo sanitario che giuslavoristico. Infatti, una volta eseguito l’accesso, il personale operante ha subito proceduto a generalizzare tutti i venti dipendenti che al momento prestavano la loro opera all’interno della struttura accertando che nessuno di essi era provvisto di regolare assunzione.



Giunti poi nell’attigua cucina, peraltro regolarmente provvista di tutti i requisiti, i Carabinieri hanno rinvenuto alcuni chilogrammi di prodotti ittici, verosimilmente destinati alla clientela al momento presente, privi della etichettatura di rintracciabilità prescritta ai sensi delle vigenti normative europee, oltre alla presenza di alimenti custoditi nella cella frigorifera in modo non corretto e ad omissioni in materia di autocontrollo sanitario.

Tutti i prodotti alimentari risultati irregolari sono stati sottoposti a sequestro amministrativo ovvero penale e, alla luce delle evidenze raccolte, per il titolare dell’esercizio è scattato il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, da Rosario Cantelmo, per il reato di frode nell’esercizio del commercio, oltre all’applicazione della sospensione amministrativa dell’attività imprenditoriale atteso che il numero di dipendenti impiegati irregolarmente superava la soglia del venti percento fissata dalla vigente normativa.
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