Bancarotta Molisannio, undici condanne

Bancarotta Molisannio, undici condanne
Martedì 3 Marzo 2015, 01:37 - Ultimo agg. 09:33
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Per il crac della banca «Molisannnio» undici condannne per i componenti del Consiglio di amministrazione e il collegio dei sindaci e per un funzionario. Queste le pene: Claudio Paoletti sei anni, Valentino Antonio Lucarelli cinque anni, Concettina Buccione quattro anni, Bruno Martone quattro anni, Antonio Spallone quattro anni, Mario Petti quattro anni, Cosimo De Gennaro quattro anni, Giovanni Cuomo quattro anni, Pasquale Mazzone quattro anni, Igino Mario Bernardino Casillo, quattro anni, infine Raffaele Federici tre anni. Assolti i dipendenti della banca che operavano presso le varie sedi nel Sannio e nel Molise: Mauro Vitale, Giuseppe Ciarmoli, Carmine Maurizio Paoletti, Diana Micele, Valentina Carbone, Daniela De Lucia, Isabella Dellino, Pietro Palumbo, Aurelio Fiorilli, Maria Teresa Forte; Stefano Mariano, Felice Zarli, Vincenzo D’Aniello, Pellegrino De Cicco. Per loro vi è stato per un capo d’imputazione la prescrizione e per un secondo l’assoluzione perchè il fatto non sussiste. Le irregolarità hanno riguardato un periodo che va dal 2004 al 2005 ed il verdetto è giunto ieri sera dopo oltre sette ore di camera di consiglio del collegio presieduto da Baglioni con giudici a latere Camerlengo e Cuoco. I condannati dovranno risarcire le parti civili numerossissime e la Federconsumatori.

L’accusa, il sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa aveva chiesto per Claudio Paoletti, presidente del Cda dalla costituzione e fino al 13 novembre 2004 e poi amministratore unico fino al 2 aprile 2005 e liquidatore fino al 14 luglio 2006 della Molisannio una pena di otto anni pur con la prescrizione di tre capi d’accusa e l’assoluzione per altri due. Per l’accusa c’era un rapporto di complicità che si era determinato con organismi preposti alla vigilanza che non avevano esperito il loro compito da quando questa banca cooperativa si era trasformata in società.



Varie le imputazioni che andavano dall’associazione a delinquere poi caduta, dalla bancarotta fraudolenta e quella preferenziale, al falso in bilancio e all’esercizio abusivo dell’attività bancaria. L’accusa aveva poi chiesto per Concettina Buccione vice presidente 3 anni e 6 mesi, per i consiglieri Valentino Antonio Lucarelli 6 anni e 6 mesi, Bruno Martone 3 anni e sei mesi, Antonio Spallone 6 anni e 6 mesi, Mario Petti 6 anni e sei mesi, Cosimo De Gennaro 6 anni e 6 mesi. I membri del consiglio sindacale Giovanni Cuomo 6 anni, Pasquale Mazzone 6 anni, Igino Mario Bernardino Casillo 6 anni. Poi le richieste dell’accusa per i dipendenti che operavano nelle varie sedi della banca ubicate nel Sannio e in Molise: Raffaele Federici 5 anni e sei mesi, per Mauro Vitale Giuseppe Ciarmoli e Carmine Maurizio Paoletti non doversi procedere, Diana Micele 2 anni, Valentina Carbone 2 anni, Daniela De Lucia non doversi procedere, Isabella Dellino non doversi procedere, Pietro Palumbo 2 anni, Aurelio Fiorillo non doversi procedere, Maria Teresa Forte assolta per non aver commesso il fatto, Stefano Mariano non doversi procedere, Felice Zarli 2 anni, Vincenzo Daniele non doversi procedere e Pellegrino De Cicco non doversi procedere. Difensori tra gli altri altri De Longis, De Pietro, D’Auria, Angelo Leone, Regardi, Marcarelli, Milano, Castiello.
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