Delitto donna, Marcella è morta per i colpi ricevuti al collo

Delitto donna, Marcella è morta per i colpi ricevuti al collo
di Enrico Marra
Venerdì 27 Marzo 2015, 23:33 - Ultimo agg. 28 Marzo, 10:17
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Benevento. È morta dissanguata Marcella Caruso, e a ucciderla è stato il tipografo Antonio Tedino, essendo state rinvenute su un forchettone, dai carabinieri, le impronte dell’uomo.



Queste le risultanze dell’autopsia, protrattasi per oltre due ore, eseguita ieri sera dal medico legale Monica Fonzo presso la sala mortuaria dell’ospedale «Rummo». L’autopsia ha accertato che l’uomo ha adoperato, per colpire al collo la donna, prima un taglierino e poi un forchettone, entrambi repertati sul luogo del delitto nella casa della vittima a Foglianise.



In particolare il taglierino ha provocato la recisione di alcune arterie, tra cui la giugulare.

Il medico legale dopo ulteriori accertamenti consegnerà i risultati dell’autopsia al sostituto procuratore della Repubblica Marilia Capitanio tra sessanta giorni.



Ora ci sarà la seconda autopsia sul corpo del tipografo Antonio Tedino, che sarà eseguita lunedì pomeriggio al Rummo. La eseguirà sempre Monica Fonzo alla presenza degli avvocati Giancarlo Caporaso e Colangelo che assistono i familiari del trentanovenne, il cui corpo è stato trovato in un pozzo all’indomani dell’uccisione di Marcella Caruso.



Gli inquirenti del resto sin dal primo momento avevano ritenuto che a uccidere Marcella Caruso era stato proprio Antonio Tedino, legato sentimentalmente alla donna. Le due salme, ovviamente, solo dopo le autopsie saranno «liberate» per cui i funerali si svolgeranno solo la prossima settimana, non prima di mercoledì o giovedì.



Tedino era stato trovato privo di vita in un pozzo a Foglianise, venerdì scorso. Il giorno prima era stata trovata uccisa, con ferite prodotte con arma da taglio al collo, nella sua abitazione di via San Rocco, sempre a Foglianise, Marcella Caruso. I due legali hanno presentato anche una richiesta di accertamenti sullo stato in cui si trovava il pozzo in cui il tipografo è stato trovato privo di vita. Il riferimento è alle condizioni di sicurezza del pozzo delimitato da un muretto di circa 40 centimetri con una copertura non ermeticamente chiusa. Gli inquirenti, i carabinieri della stazione di Vitulano e della Compagnia di Montesarchio, si ripromettono nei prossimi giorni, subito dopo le autopsie, di ascoltare di nuovo alcuni testi, peraltro già sentiti nell’immediatezza del delitto.
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