Benevento. Mensa scolastica gestita dal Comune, inchiesta della Procura sull'appalto

Benevento. Mensa scolastica gestita dal Comune, inchiesta della Procura sull'appalto
Venerdì 27 Marzo 2015, 01:14 - Ultimo agg. 11:33
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Primi atti delle indagini avviate dalla Procura del Repubblica sulla vicenda della mensa scolastica e in particolare della «Ristorò», la ditta che gestisce questo servizio per conto del Comune. Le indagini su questo caso coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Maddalena, sono state affidate al sostituto procuratore Miriam Lapalorcia, da qualche mese in servizio presso la Procura beneventana.



Ieri mattina, su ordine del sostituto procuratore della Repubblica Nicoletta Giammarino, (decisione precedente agli ultimi sviluppi avutisi nella serata di mercoledì che aveva visto il sindaco bloccare la mensa scolastica in attesa di accertamenti) è scattato un provvedimento di perquisizione. Lo hanno eseguito gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, con l’ausilio dei vigili del fuoco abilitati a procedere all’apertura di cancelli e altre porte di accesso. Una presenza che si è protratta fino alla tarda mattinata di ieri.



Gli uomini della Forestale sono giunti ieri mattina nell’ex capannone Ristorò, che nel maggio 2013 era stato distrutto in seguito a un grave incendio causato dal corto circuito di una cella frigorifera in un’area adibita a deposito e che oggi, chiaramente, non viene adoperato come luogo dove confezionare i pasti. Si era sprigionato tanto fumo che avevano invaso anche altri locali. Le fiamme inoltre avevano arrecato danni alle strutture e il Comune, d’intesa con la ditta, si era visto anche in quella occasione costretto ad apportare modifiche alla mensa utilizzando dei pasti freddi. Tornando a questi ultimi giorni, ci sono state delle immagini girate all’interno del capannone e mostrate dal «Corriere.it». Gli uomini della Forestale hanno ispezionato tutto il capannone e fotografato i luoghi ma non avrebbero trovato nulla di rilevante ai fini delle indagini. Ma hanno anche dovuto prendere atto che in precedenza nella mattinata di mercoledì presso quella struttura c’era stato un sopralluogo dei Nas, che avevano tra l’altro d’iniziativa posto sotto sequestro una struttura di depurazione.