Psicosi maltempo, allerta meteo in Campania: Benevento ancora nel fango

Psicosi maltempo, allerta meteo in Campania: Benevento ancora nel fango
di ​Lorenzo Calò
Lunedì 19 Ottobre 2015, 08:32 - Ultimo agg. 08:57
3 Minuti di Lettura
«Questa non ci voleva». Dall’unità di crisi attivata in prefettura a Benevento i collaboratori del prefetto Paola Galeone si sono guardati negli occhi con un moto di disappunto e sconforto. Ancora un’ondata di maltempo annunciata, ancora un allerta meteo. Ieri la diramazione della nota informativa da parte della Protezione civile: annunciate piogge e raffiche di vento in tutta la Campania fino a domani.



CLICCA QUI PER LE PREVISIONI



Un avviso di criticità «arancione», sia per rischio idrogeologico che idraulico, è stato diramato dalla Sala operativa regionale, sulla base delle indicazioni del Centro funzionale della Protezione civile. Le zone più critiche saranno Napoli e piana campana, isole, area vesuviana, Alto Volturno, Matese, penisola Sorrentino-amalfitana, monti di Sarno, monti Picentini, Sannio, Alto Sele. «Le avverse condizioni meteo previste sono precipitazioni diffuse - è spiegato — anche a carattere di rovescio o temporale di forte intensità, con la presenza di venti meridionali moderati, con locali rinforzi e raffiche nelle zone temporalesche».



Poi le prescrizioni: «Considerata la rilevante situazione di criticità già presente in molte zone della regione e, in particolare, nel Sannio, si raccomanda ai Comuni l’attivazione dei rispettivi piani comunali di protezione civile per il rischio idrogeologico e idraulico e il presidio h24 dei Centri operativi Comunali o, in assenza di piani vigenti o adottati, di assicurare presidi operativi h24 a mezzo di ordinanze contingibili e urgenti». Una situazione che rischia di acuire i problemi e le difficoltà logistiche con cui la provincia di Benevento è alle prese da giovedì scorso in seguito all’alluvione provocata dallo straripamento dei fiumi Calore e Tammaro. Le operazioni di sgombero delle strade ancora ostruite da fango e detriti procedono a rilento, in molte zone della città bassa, in particolare contrada Pantano, numerosi scantinati e sottopassi sono ancora allagati, per non parlare della disagevole attività di ripulitura degli argini dei fiumi.



La rete fognaria è in parte saltata persino in prossimità dell’Arco di Traiano. Insomma, uno scenario bosniaco che fra oggi e domani potrebbe addirittura peggiorare. Nel pomeriggio - dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’efficacia dell’allarme - in città arriverà il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio per prendere parte a un vertice con i sindaci, Anas, vigili del fuoco, Caritas e Croce Rossa e coordinare personalmente le modalità di intervento. In alcuni comuni del Sannio manca l’energia elettrica, l’erogazione dell’acqua potabile resta sospesa, molti uffici pubblici sono chiusi perché danneggiati.



Fra le aree più critiche Paupisi, Cautano, Casalduni e Reino mentre ieri sera il sindaco di Benevento Fausto Pepe, alla luce dell’allerta meteo, ha annunciato una serie di misure precauzionali che resteranno in vigore almeno fino a domani: prorogata la chiusura delle scuole, sospese le attività didattiche e ricerca all’università, blocco della circolazione nei punti nevralgici, sgombero dell’area industriale di Ponte Valentino, letteralmente in ginocchio dopo la piena di giovedì scorso; accesso vietato anche ai volontari ma oggi lo stesso primo cittadino chiederà l’invio dell’Esercito proprio per far fronte al disastro abbattutosi sull’area Asi dove ormai per decine di aziende la produzione è ferma e dove venerdì scorso si è persino registrata una vittima.



Preoccupazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci: «Su 700 chilometri circa di arterie maggiormente colpite dalle eccezionali precipitazioni nel Sannio, vale a dire il 60 per cento dell’intera rete stradale provinciale, si è preso atto che in 5 diversi punti la strada è letteralmente sparita, risucchiata via dalla furia degli elementi naturali - ha detto - Tale drammatica situazione si è verificata nell’area del Fortore, del Tammaro, della Vallata del Vitulanese, in quella Telesina e nel comprensorio dell’Ufita». La Regione ha stanziato 500mila euro; ne serviranno molti di più.