Intrigo sannita, sul voto il fattore intercettazioni

Intrigo sannita, sul voto il fattore intercettazioni
di Gigi Di Fiore Inviato
Lunedì 14 Dicembre 2015, 16:59 - Ultimo agg. 26 Novembre, 12:13
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Benevento. Il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro ne parla come un’eccezione. Una degenerazione della politica sannita solo di questo periodo: «È iniziata già la campagna elettorale nella mia città, con metodi che nulla hanno a che vedere con la politica», dice. Colpi bassi, accordi trasversali, amicizie diventate inimicizie: Benevento vive le premesse alle elezioni per il Comune, in programma tra sei mesi. Il sindaco uscente, Fausto Pepe, eletto con il Pd, dopo due mandati non potrà ricandidarsi.

Coinvolto in tre vicende giudiziarie che hanno agitato la città, è in frattura con Umberto Del Basso De Caro che non lo ha appoggiato nella candidatura alle ultime Regionali e che, ad amici, ha ripetuto: «Penso debba tornare alla sua attività di ingegnere». Lontani i tempi in cui Pepe e Del Basso De Caro filavano d’amore e d’accordo, quando il sindaco, per avere notizie su un’inchiesta che lo coinvolgeva, chiedeva a telefono: «Umbertino, volevo sapere da te... Qualche novità?». Lo studio di penalista di Del Basso De Caro, un passato di politico nel Psi poi nel Pd, è riferimento cittadino.

E lui, quel sette gennaio 2013 in avvio di campagna elettorale, rispondeva a Pepe: «No... E quello stiamo vedendo d’intercettare, mi pare di no. Vedo di raggiungerti appena hai finito». Altri tempi. Oggi, Pepe chiama a raccolta chi ha fatto parte della sua lista «Lealtà per Benevento» e avverte: «Sarò in campo per le Comunali, anche se c’è chi immagina di piazzare steccati e annuncia candidature con largo anticipo». Il riferimento è a Raffaele Del Vecchio, attuale vice sindaco, figlio di quel Gaetano ex esponente del Psi amico di Del Basso De Caro e dell’ex governatore del Pdl Stefano Caldoro che lo aveva nominato commissario allo Iacp. Ora Del Vecchio figlio è il candidato sindaco annunciato del sottosegretario, primarie permettendo.

Un Pd disunito anche qui, su cui dice Mario Pepe, 74enne esponente sannita già nel Ppi: «Io ho subìto colpi malvagi nella sceneggiata delle primarie diffusamente truccate nel 2013, come dimostrano i tabulati. In questa politica maledetta devi aspettarti anche questo». L’amarezza disincantata di un volpone della politica sannita, oggi nel gruppo misto comunale. Il rimescolamento trasversale da queste parti riposiziona di continuo chi in passato era negli unici partiti che contavano: Dc e Psi. Ne è espressione Clemente Mastella, che sembra al momento l’unico candidato del centrodestra con qualche chance di potercela fare. Lui, per ora, si schermisce e non anticipa le sue intenzioni. Ma dice agli amici: «Io a Benevento, come Bassolino a Napoli, potrei essere l’usato sicuro su cui puntare».