Tolta scorta a testimone Ruello, fece condannare i boss. Esposto in Procura: «Mi vogliono morto»

Il testimone di giustizia Nello Ruello
Il testimone di giustizia Nello Ruello
Venerdì 1 Agosto 2014, 17:10 - Ultimo agg. 17:11
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VIBO VALENTIA - Il testimone di giustizia Nello Ruello ha presentato un esposto alla Procura della repubblica di Vibo Valentia dopo che non gli è stata riassegnata la scorta in seguito al pronunciamento del Tar del Lazio che aveva sospeso la revoca della tutela decisa alcune settimane fa dall'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale del ministero dell'Interno.



«La vicenda - ha sostenuto il legale del testimone, l'avv. Giovanna Fronte - acquista il sapore di un accanimento contro chi è stato già vittima della criminalità e della burocrazia».




«Io, testimone di giustizia che ho permesso con le mie denunzie l'arresto della cosca Lo Bianco-Barba, dominante a Vibo Valentia, sono rimasto comunque qui a lavorare dando l’esempio di fiducia verso lo Stato. Adesso vengo lasciato senza protezione mentre Giuseppe Scopelliti, condannato a sei anni, cammina con la scorta della Polizia di Stato.
I testimoni di giustizia sono per lo Stato carne da macello usa e getta
».



Il testimone di giustizia si dice
«amareggiato, stanco e deluso da uno Stato che ho servito e in cui ho creduto. Ritengo non sia questo il metodo migliore per convincere i cittadini ad avere fiducia nelle Istituzioni e denunziare. Ora, con il benestare dello Stato, il clan Lo Bianco si può vendicare grazie al comitato per l'ordine e la sicurezza che si assume piena responsabilità se mi dovesse succedere qualcosa».





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