Aversa, 15enne ucciso con una coltellata. La mamma: «L'assassino vada in carcere»

Aversa, 15enne ucciso con una coltellata. La mamma: «L'assassino vada in carcere»
Domenica 23 Novembre 2014, 11:50 - Ultimo agg. 19:29
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«L'assassinio di mio figlio non può scontare la pena in una casa famiglia ne può godere di sconti di pena in Appello. Oggi è maggiorenne ed è pronto per il carcere».



Lo scrive Amalia Iorio, madre di Emanuele Di Caterino, adolescente di 15 anni ucciso con una coltellata al cuore ad Aversa (Caserta) il 7 aprile del 2013, in un'accorata lettera indirizzata alla Corte di Appello dei Minori di Napoli che il prossimo 4 dicembre discuterà il secondo grado a carico dell'imputato Agostino Veneziano, condannato a 17 anni dal Tribunale nel gennaio scorso. Veneziano, minorenne al momento dell'episodio, oggi è maggiorenne e sta scontando la pena in una struttura d'accoglienza.



La Iorio, che si rivolge anche al Procuratore Generale, chiede «che venga fatta giustizia e che l'imputato vada in carcere essendo nel pieno delle sue facoltà quando ha commesso il fatto», anche perchè, scrive, «alcuna forma di ripensamento nè richieste di perdono sono giunte ad una madre sconvolta da tanto dolore, segno evidentemente di alcuna resipiscenza. Emanuele è cresciuto in una famiglia di sani principi che ha saputo insegnargli i valori del rispetto per la vita degli altri, ma quale rispetto e amore per il prossimo ha dimostrato un altro giovane come lui che senza remore e scevro degli stessi valori quella sera impugnò un'arma al solo scopo di uccidere? Nessuno è la mia risposta».



«A questo punto - prosegue la Iorio riferendosi alla famiglia dell'imputato - mi domando come sia possibile che dei genitori che hanno chiaramente fallito fino ad ora nel gravoso compito di crescere un figlio nel rispetto degli altri, abbiano il coraggio di chiedere ad oggi una riduzione della pena nel nome della Giustizia Italiana per il reato più vile e abominevole che un uomo possa commettere».
In primo grado fu accertato che Veneziano accoltellò mortalmente alla spalle Di Caterino all'esterno dell'ufficio postale di via De Chirico ad Aversa dopo aver subito un'aggressione dagli amici della vittima. Una lite tra ragazzi degenerata dopo che Veneziano estrasse il coltello, peraltro mai trovato.