Aversa, donna travolta dall’auto pirata: sparita la borsetta della vittima

Aversa, donna travolta dall’auto pirata: sparita la borsetta della vittima
di ​Mary Liguori
Mercoledì 7 Ottobre 2015, 08:58 - Ultimo agg. 08:59
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La sequenza mortale potrebbe non trovare conferme o smentite, almeno non nell’immediatezza, ma di certo qualcuno al volante di un’auto ieri mattina ha travolto e ucciso Italia Dell’Aversana, impiegata presso l’ufficio economato dell’ospedale di Aversa, che si stava recando al «Moscati» a piedi, come ogni giorno. La cinquantasettenne è stata notata esamine sull’asfalto da un passante, lo stesso che ha chiamato l’ambulanza e, poco dopo, ha raccontato ai carabinieri del colonnello Vittorio Carrara di avere udito un tonfo e poi essersi girato ed aver visto il corpo in terra.



Non testimone dei fatti, dunque, ma soccorritore e unico che abbia udito il botto provocato dall’impatto del corpo con la vettura poi dileguatasi. È giallo sulla morte di Italia Dell’Aversana perché, se da un lato è certo che quelle fratture alla colonna vertebrale e alla testa che l’hanno uccisa dopo sette ore in terapia intensiva a Pineta Grande sono state provocate dall’impatto con un’auto in corsa, è altrettanto sicuro che la borsa della donna, all’arrivo dei carabinieri, non c’era più. Nessun filmato, nessun testimone, almeno per il momento, potranno aiutare le indagini in corso. Per ricostruire la dinamica, si parte piuttosto da una constatazione «scientifica» delle ferite mortali. Secondo l’esame cadaverico esterno, il trauma cranico riportato è frutto di un urto violentissimo presumibilmente con un parabrezza, mentre le fratture ossee sono state provocate dalle ruote di un’auto che ha investito la vittima dopo averla travolta e scaraventata per terra.



Una ricostruzione che colloca la vittima davanti all’auto e non su un lato, come invece sarebbe avvenuto nel caso di uno scippo: la dinamica «classica» di episodi di questo tipo vogliono il veicolo dei malviventi affiancato alla vittima, e non dietro di essa. Alla luce di questo, sembra inverosimile che ci fossero degli scippatori sull’auto pirata alla quale i carabinieri stanno dando la caccia, perché la donna non sarebbe stata trascinata e poi investita, ma presa in pieno dalla vettura in corsa. Eppure, alcune persone, compresi diversi parenti della vittima, hanno parlato di uno scippo, salvo «ritrattare» una volta presi a verbale dai carabinieri. E resta il giallo della borsetta scomparsa, o comunque non ritrovata sul luogo dell’investimento. C’era, invece, a pochi passi dal punto in cui su è verificato il dramma, il cellulare della vittima. Due le ipotesi: la donna aveva il cellulare in mano quando è stata travolta, oppure la borsa che i parenti assicurano avesse con sé quando è uscita di casa, è stata rubata da qualcuno nelle fasi, concitate, dei soccorsi.



Un atto di sciacallaggio al quale però in pochi credono. Per il momento, i militari dell’Arma lavorano su alcune immagini, registrate dalle telecamere di esercizi commerciali che si trovano in prossimità del luogo dell’impatto. Nessun filmato conterrebbe però le fasi dell’investimento. E, cosa da non sottovalutare, c’è un precedente che risale a pochissimo tempo fa. Un precedente scippo per il quale sono intervenuti i vigili urbani di Aversa. Solo due giorni fa, a pochi passi dal luogo in cui è stata investita la cinquantasettenne deceduta, un’altra donna è stata scippata da un veicolo in corsa ed è rimasta ferita in modo non grave. Allo stato attuale, si trova ancora ricoverata sotto osservazione all’ospedale di Aversa, lì dove Italia Dell’Aversana non è mai più riuscita ad arrivare.