Bray a Carditello: «Senza le associazioni questa reggia avrebbe avuto un'altra sorte»

Bray a Carditello: «Senza le associazioni questa reggia avrebbe avuto un'altra sorte»
di Nadia Verdile
Sabato 1 Agosto 2015, 12:00
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Massimo Bray stamattina a Carditello, 48 ore prima della firma dell’accordo di valorizzazione. L’ex ministro del Mibact che restituì la reggia agli Italiani, nonostante la duplice minaccia di morte, non ha mai smesso si seguire le vicende del real sito. La residenza borbonica tornata allo Stato nel gennaio 2014, ora in fase di restauro grazie ai fondi allora stanziati da Bray, dovrebbe avere nuova vita dopo l’accordo che si firmerà a San Tammaro lunedì. A siglarlo saranno il titolare del Mibact Franceschini, il governatore De Luca, il sindaco Cimmino, il prefetto Arturo De Felice. Fuori, per ora, le associazioni che hanno difeso per anni la reggia e che hanno partecipato a Roma alla riunione del 23 aprile, convocate dal ministro. «Quando sono arrivato la prima volta a Carditello – ha detto Bray, oggi direttore dell’Enciclopedia Treccani – è stato perché le associazioni avevano fatto pressione sui miei uffici e mi avevano fatto conoscere la situazione. Poi c’è stato l’incontro con Tommaso Cestrone. Senza di loro, associazioni per una parte e Tommaso per l’altra, questa reggia avrebbe avuto forse un’altra sorte».
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