Caserta, il neo questore Messina: «Ora dobbiamo indagare sulle collusioni con i camorristi»

Caserta, il neo questore Messina: «Ora dobbiamo indagare sulle collusioni con i camorristi»
Lunedì 26 Gennaio 2015, 23:37 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 08:59
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CASERTA - Sconfitto l'apparato militare della criminalità organizzata», è ora il momento di concentrare l'attenzione «sulla cosiddetta zona grigia», quella, per esempio, «che consente alle mafie di infiltrarsi negli appalti». Lo ha sottolineato il nuovo questore di Caserta, Francesco Messina, incontrando i giornalisti nel

giorno del suo insediamento.

«Sono qua consapevole della realtà che ho di fronte, conosco la minaccia, non sono come il milanese di 'Benvenuti al Sud'», si presenta Messina, catanese di 54 anni, proveniente dalla questura di Varese. Da oggi sostituisce Giuseppe Gualtieri, trasferito a Potenza. «La squadra che ho trovato è particolarmente dotata, spero di essere all'altezza dei miei colleghi. Viviamo in un territorio dove il convitato di pietra è la criminalità di stampo mafioso che ha condizionato fortemente il territorio. Ma sono stati fatti enormi passi in avanti. Siamo sulla strada giusta».



Messina è stato vicario a Bergamo, capo della squadra mobile a Milano e in precedenza a

Brescia e Reggio Calabria. Nato a Catania, 54 anni fa, ha sostituito Giuseppe Gualtieri - il poliziotto che ha arrestato Bernardo Provenzano - che è stato trasferito a Potenza, dopo due anni e mezzo a Caserta.

«La criminalità nel territorio casertano ha diverse tipi di manifestazioni, come lo spaccio al

minuto di droga, la prostituzione, la criminalità cosiddetta comune, che si muove in maniera diversa

rispetto al fenomeno mafioso alla quale è però legata». Per questo, secondo Messina, «c'è la

necessità di approcciarsi in maniera diversificata per combatterla. Non c'è una ricetta unica per

risolvere questi mali». Il neo questore di Caserta si è detto comunque «fiducioso»: «Con l'aiuto di

tutte le istituzioni è possibile ottenere ottimi risultati anche nella lotta contro la cosiddetta zona

grigia».
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