Camorra. Il mistero della pendrive nel covo del boss Zagaria, la Cassazione rigetta il ricorso dell'imprenditore Fontana

Camorra. Il mistero della pendrive nel covo del boss Zagaria, la Cassazione rigetta il ricorso dell'imprenditore Fontana
Venerdì 27 Novembre 2015, 08:33 - Ultimo agg. 08:35
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CASERTA - L'impianto accusatorio regge: l'ipotesi della compravendita della pennetta trovata nel covo del boss del clan dei Casalesi può ritenersi fondata. E' stata, infatti, rigettata la richiesta dai difensori dell’imprenditore Orlando Fontana di annullare l’ordinanza di arresto.

La corte Suprema di Cassazione, prima sezione, ieri ha deciso di confermare il provvedimento emesso dai giudici del Riesame di Napoli sulla detenzione in carcere di colui che, secondo i magistrati Alessandro D’Alessio e Maurizio Giordano, avrebbe pagato 50mila euro per farsi consegnare la pendrive sequestrata nella villa-bunker del boss Michele Zagaria. Fontana, infatti, è accusato di corruzione con l’aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi.
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