Carcere, ora l'acqua arriva con le autobotti

Carcere, ora l'acqua arriva con le autobotti
di Biagio Salvati
Domenica 26 Luglio 2015, 23:42 - Ultimo agg. 27 Luglio, 11:18
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CASERTA - Trentamila litri di acqua al giorno forniti da apposite autobotti per sei cucine (detenuti e personale); una bottiglia al giorno di acqua naturale confezionata, da due litri, per ogni recluso per evitare le conseguenze negative della razionalizzazione della fornitura idrica (sull’impianto è comunque in corso una manutenzione) e la gestione di comprensibili proteste, fortunatamente rientrate, da parte delle popolazione carceraria. Sono state queste le soluzioni possibili, adottate nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, per fronteggiare l’emergenza idrica del grande caldo di luglio che - in un penitenziario come quello sammaritano che ospita oltre mille detenuti - diventa più critico amplificando i disagi. Ciò soprattutto ai piani alti dell’istituto con le reazioni che si possono immaginare. «Abbiamo avuto davvero momenti critici - spiega la direttrice, Carlotta Giaquinto - tant’è che ho dovuto chiedere un’ulteriore sforzo al Provveditorato per consentire l’ingresso di autobotti nelle cucine in modo da separare l’utilizzo dell’approvvigionamento destinato all’igiene da quello per l’alimentazione. Ci troviamo sempre in emergenza, situazione per la quale occorre trovare una soluzione».
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