Carditello, arriva Franceschini: si firma l'accordo per la Fondazione

Carditello, arriva Franceschini: si firma l'accordo per la Fondazione
di Nadia Verdile
Lunedì 3 Agosto 2015, 11:57 - Ultimo agg. 17:49
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Oggi pomeriggio a San Tammaro c'è stata la firma storica per il primo accordo di valorizzazione del Real Sito di Carditello. In un auditorium blindato, chiuso al pubblico, con accesso alle sole autorità e alla stampa, alle 15, il ministro Dario Franceschini, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Emiddio Cimmino e il prefetto di Caserta Arturo De Felice hanno messo nero su bianco il nuovo corso della piccola reggia borbonica.



«L'accordo per il rilancio della Reggia di Carditello, in provincia di Caserta, ha un'importanza non solo simbolica ma anche operativa. Il Mezzogiorno, e lo dimostra anche il progetto presentato per Pompei, ha le più alte potenzialità di crescita e la Campania si conferma come la regione più bella del Mondo». Lo ha detto il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini durante la cerimonia, tenutasi all'auditorium di San Tammaro, per la firma dell'accordo per la valorizzazione dell'ex fattoria borbonica creata nel 1887 dall'architetto Francesco Collecini, allievo del Vanvitelli. Franceschini ha definito «intollerabili» le minacce fatte all'ex ministro Massimo Bray, sotto scorta da un anno, che ha trovato sabato scorso, durante una visita alla Reggia di Carditello, una lettera con minacce. «È stato Bray - ha ricordato Franceschini - a impegnarsi fortemente per l'acquisizione della Reggia di Carditello da parte dello Stato, e ora lo Stato proseguirà sulla strada tracciata da Bray». L'accordo firmato oggi - ha spiegato Franceschini - sarà «il primo passo per la creazione della fondazione tra istituzioni locali e le associazioni di cittadini che in questi anni hanno impedito che cadesse l'oblio su questo gioiello architettonico. Stiamo studiando inoltre le modalità di utilizzo di fondi europei per il recupero della Reggia - ha aggiunto Franceschini - Carditello deve diventare un luogo di riferimento internazionale, sarà la Fondazione a deciderne la destinazione ma ciò deve avvenire nel più breve tempo possibile. Auspico però che la Reggia sia riportata alla sua destinazione originaria; al tempo dei Borboni era anche un'importante scuderia, penso che quell'esperienza possa ripetersi».



L'accordo è stato firmato anche dal prefetto di Caserta Arturo De Felice e dal sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, che ha ricordato la figura di Tommaso Cestrone, il volontario noto come «l'angelo di Carditello», stroncato da un infarto la notte dì Natale del 2013, che effettuava la manutenzione del sito totalmente abbandonato dalle istituzioni.




«La firma dell'accordo interistituzionale per il recupero di Carditello rappresenta un'ulteriore pagina di buona politica, quella politica che si rimbocca le maniche e compie atti utili allo sviluppo del territorio».
Così il presidente del Partito democratico campano e consigliere regionale Stefano Graziano commenta la firma dell'accordo per la valorizzazione del Real Sito di Carditello che vede tra i protagonisti anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. «Con il ministro Bray prima, al quale rinnovo la mia totale solidarietà per le minacce ricevute, e con Franceschini oggi - aggiunge - abbiamo scelto di puntare sulla cultura come settore strategico per il rilancio economico. L'ex tenuta di caccia borbonica, per il cui recupero c'è stato anche il costante impegno del sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, rappresenta un unicum che non poteva essere lasciato al degrado o alle mire speculative di qualche privato. Ora acceleriamo verso la costituzione della Fondazione che sarà lo strumento fondamentale per fare di Carditello una risorsa per l'intera Provincia di Caserta».




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