Casal di Principe, il pentito Iovine: "La rete del metano era cosa nostra". E la Dda scava per verificare i lavori

Gli scavi in atto da parte del Noe a Casal di Principe
Gli scavi in atto da parte del Noe a Casal di Principe
di Claudio Coluzzi
Venerdì 27 Febbraio 2015, 11:52 - Ultimo agg. 15:56
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CASAL DI PRINCIPE - Si scava da questa mattina in corso Umberto per verificare le dichiarazioni del boss pentito Antonio Iovine che ha segnalato irregolarità sull'esecuzione della rete del metano.

Sul campo i carabinieri del Noe di Caserta, con i vigili del fuoco, coordinati dalla Dda di Napoli con i pm Maresca, Giordano e Sirignano.

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Il collaboratore di giustizia ha segnalato che l'appalto per la realizzazione della rete del metano di Casal di Principe fu controllato dal clan dei casalesi ed eseguito senza rispettare il capitolato.

Gli scavi diretti della Dda mirano a verificare "in loco" come sono stati eseguiti i lavori per poi agire nei confronti di chi ha responsabilità nell'esecuzione dell'opera.

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I rilievi serviranno anche ad accertare il rispetto delle norme di sicurezze ed eventuali rischi derivanti da un'esecuzione non a norma della rete cittadina del metano. Verrà accertata la profondità alla quale sono state collocate le tubature. Di norma la profondità prevista è di 60 centimetri: le società che hanno effettuato i lavori, invece, si sarebbero fermate a 30 centimetri, ottenendo così un guadagno illecito e mettendo, nel contempo, a rischio la sicurezza dell'impianto e della popolazione.

Nei prossimi giorni analoghi scavi saranno eseguiti nella vicina Casapesenna, sempre in relazione alla realizzazione della rete cittadina del metano.

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