Racket ai commercianti di Castel Volturno, nove arresti tra il clan Bidognetti

Racket ai commercianti di Castel Volturno, nove arresti tra il clan Bidognetti
Venerdì 4 Settembre 2015, 08:45 - Ultimo agg. 14:00
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Dalle prime ore dell'alba, la polizia di Stato di Caserta sta svolgendo un'operazione anticamorra nei confronti della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi. I poliziotti della Squadra mobile, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, stanno procedendo all'arresto di nove persone ritenute responsabili a vario titolo di numerosi fatti estorsivi nei confronti dei commercianti del territorio di Castel Volturno, attraverso i quali avevano affermato la loro supremazia criminale nella zona.

Le indagini, condotte dalla squadra mobile della Questura di Caserta, hanno consentito anche di accertare l'operatività nel Comune di San Nicola La Strada di un nuovo gruppo criminale.

Dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali è emerso inoltre che la fazione Bidognetti del clan dei Casalesi aveva deciso di rimarcare la sua supremazia nella zona di Castel Volturno. Le misure cautelari sono state eseguite a carico di Ernesto Caprio, 37 anni; Gaetano Cerci, 50 anni; Gabriele Cioffi, 40 anni; Carmine Micillo, 62 anni; Dionigi Pacifico, 53 anni; Americo Quadrano, 48 anni; Alfred Selim, 29anni; Carlo Taurino, 41 anni e Ciro Taurino, 43 anni.

Avrebbero chiesto e ottenuto il pizzo da commercianti di Castel Volturno e Cancello e Arnone (Caserta) i nove elementi della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi arrestati questa mattina dalla Squadra Mobile di Caserta su ordine del Gip di Napoli nell'ambito di un'inchiesta della Dda partenopea. I fatti sono avvenuti nel 2013. A capo del gruppo, secondo la ricostruzione degli investigatori, c'erano il 50enne Gaetano Cerci e Dionigi Pacifico di 53 anni, il primo legato da rapporti di parentela con la famiglia del boss Francesco Bidognetti, il secondo imparentato con i De Falco. La base operativa non era a Casal di Principe o sul litorale domizio, ma a San Nicola la Strada, comune limitrofo al capoluogo. È da lì che partivano gli estorsori: il pizzo, che variava tra i 500 e i 1000 euro, veniva richiesto nelle consuete tre scadenze coincidenti con le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto. Numerosi imprenditori, hanno accertato gli inquirenti, hanno pagato per anni, almeno dal 2008, senza mai denunciare nulla alle forze dell'ordine; decisive sono state le intercettazioni e le dichiarazioni di qualche pentito. Tra gli estorti titolari di caseifici, di bar, spacciatori di droga. Tre degli indagati, tra cui lo stesso Cioffi, rispondono anche del reato di furto in relazioni al raid compiuto in un noto negozio di abbigliamento di Caserta in cui furono asportati il registratore di cassa e numerosi capi. Nell'ordinanza firmata dal Gip Pietro Carola si parla anche di un'attività di «recupero crediti» di alcuni indagati, come quella fatta nei confronti di un militare che aveva contratto debiti di gioco con il gestore di un sala scommesse di San Nicola la Strada.

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