Caserta.​ Colpo in testa dalla pistola del padre: 14enne in coma

Caserta.​ Colpo in testa dalla pistola del padre: 14enne in coma
di Claudio Coluzzi
Lunedì 26 Gennaio 2015, 11:19 - Ultimo agg. 12:29
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Un colpo di pistola esploso con l'arma del padre ha ridotto in gravissime condizioni A.L., 14 anni, che da ieri lotta contro la morte all'ospedale di Aversa.

La tragedia ha sconvolto e fatto piombare in un incubo una tranquilla e onesta famiglia e con essa San Marcellino, comune alle porte di Aversa. Ieri sera, intorno alle 18, i genitori erano andati in chiesa per la messa domenicale.



Lui il ragazzo c'era andato di mattina, per cui era rimasto a casa a San Marcellino. Il papà di A. è un ispettore della polizia penitenziaria in servizio a Portici. Per tale ragione ha in casa l'arma di ordinanza. Da quella pistola il ragazzino stava sempre alla larga, seguendo le raccomandazioni del padre. E lo stesso avevano sempre fatto tutti gli altri componenti della famiglia, ossia la madre e due sorelle di cui una sposata. Ma ieri pomeriggio qualcosa deve essere accaduto, qualcosa che al momento nessuno è riuscito a spiegare, nemmeno gli investigatori del commissariato di polizia di Aversa che stanno coordinando gli accertamenti.



Il 14enne avrebbe preso quell'arma dal comodino della camera da letto del padre e, proprio da quella pistola, è partito un colpo che lo ha raggiunto alla testa. Sono stati i genitori, al ritorno dalla messa, a trovare il ragazzo in una pozza di sangue. Immediatamente hanno chiesto aiuto al cognato che è giunto ed ha avvisato il 118. Poi la corsa disperata fino al pronto soccorso dell'ospedale di Aversa dove, privo di conoscenza, il ragazzo è stato sottoposto a terapie intensive e versa in condizioni gravissime.

Nel frattempo i poliziotti hanno avviato le indagini che puntano su due ipotesi principali: un tragico incidente o un gesto volontario dettato dallo sconforto. La settimana scorsa il ragazzo aveva perso la nonna a cui era molto legato e questo avrebbe potuto spingerlo a tentare, in un attimo di debolezza, un gesto estremo. Ora è ricoverato al Santobono.



Poco prima dell'incidente aveva salutato la sorella su Facebook: «Sorellina addio». Ma non aveva aggiunto altro e queste poche righe saranno oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli investigatori. Infatti è anche possibile che tutto sia accaduto per una tragica fatalità. Per curiosità il ragazzo avrebbe preso la pistola del padre del cassetto ed avrebbe fatto partire accidentalmente un colpo. Questa seconda ipotesi sarebbe suffragata dal carattere del ragazzo, sempre tranquillo e solare. E anche da come aveva trascorso le ore precedenti al ferimento. Aveva infatti vissuto una tranquilla domenica in famiglia.



Aveva pranzato con gli altri ed era assolutamente sereno, come sempre. Se i genitori avessero minimamente pensato che potesse essere turbato non lo avrebbero mai lasciato solo, nemmeno per il poco tempo necessario a seguire la funzione religiosa nella chiesa del paese.