È stato condannato a 6 anni di reclusione il ginecologo Andrea Cozzolino, 60 anni, accusato di aver fatto abortire una ragazza casertana all'epoca minorenne e aver venduto il figlio ad una coppia di coniugi del Salernitano.
Nei suoi confronti l'accusa era di concussione, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, poichè lavora con strutture private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale. Fu arrestato al termine di pazienti e delicate indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta e coordinate dal procuratore aggiunto di S. Maria C. V., Raffaella Capasso.
Saranno processati con rito diverso i due coniugi, di Sant'Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno, che erano gli acquirenti del bambino. La coppia aveva ottenuto il neonato pagando al dottore Cozzolino 25mila euro. Tutto era stato organizzato affinchè la ragazza partorisse e fosse la donna ad uscire dalla clinica con il bambino come se fosse stato suo figlio. Ma c'è stato un momento in cui il meccanismo si è inceppato. Un momento in cui il «piano» architettato ed eseguito da Cozzolino non ha funzionato. Il progetto era semplice.
Lei partoriva, cosa che poi è avvenuta, la donna usciva dalla clinica con il bimbo in braccio, e anche questo è avvenuto. Ma c'era il punto delicato. Il parto doveva essere registrato a nome dell'acquirente. Invece il medico non riuscì a controllare l'alterazione dello stato civile e i responsabili della clinica registrarono il piccolo a nome della ragazza, ossia della vera madre.
All'epoca furono idagati a piede libero anche il ragazzo-padre e, per simulazione di reato, pure la studentessa perchè aveva detto alla polizia di essere rimasta incinta in seguito ad una violenza. Ma lei era la vittima, l'unica vera vittima di questa orribile storia. Anche se ha sempre rifiutato il bambino ed ha perso la potestà genitoriale nel momento in cui il neonato è stato affidato, questa volta legalmente, ad un'altra coppia che poi lo ha accudito.
Leggi Il Mattino per tre mesi a soli 9.99€ - Clicca qui per la PROMO
