Omicidio del «re delle mele», no all'ergastolo chiesto dal pm: 30 anni al socio assassino

Gennaro Galdiero, il re delle mele
Gennaro Galdiero, il re delle mele
Lunedì 12 Ottobre 2015, 17:26 - Ultimo agg. 18:13
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Il Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Giovanni Caparco, ha condannato a 30 anni di reclusione Pasquale Savanelli per l'omicidio di Gennaro Galdiero, il «re delle mele» ucciso nel maggio del 2014 a Caianello con sei colpi sparati da una Smith&Wesson calibro 38.



L'imputato aveva scelto il rito abbreviato. Il giudice ha riconosciuto la premeditazione ma non l'aggravante dei motivi abietti e futili. Savanelli, difeso da Antonio Mirra ed Enrico Tuccillo, è stato anche condannato al pagamento di provvisionali dai 40 ai 60mila euro a favore delle parti civili, ovvero della compagna di Galdiero, Serena Pittella (difesa dall'avvocato Giuseppe Stellato), dei figli minori dell'imprenditore, Gabriele e Giorgio, quest'ultimo nato un mese dopo l'omicidio del padre, dei genitori e del fratello dell'imprenditore, difesi da Claudio Sgambato; i danni sofferti, ha invece stabilito il Gup, verranno risarciti in un separato giudizio civile.



Durante la requisitoria del luglio scorso, il pm della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Stefania Pontillo aveva chiesto l'ergastolo.
Galdiero e Savanelli erano soci in affari, in quanto erano titolari di due coop agricole riunite nell'Aop, l'associazione di produttori ortofrutticoli di cui Galdiero era amministratore delegato. Dalle indagini e nel processo è emerso che Savanelli avrebbe agito per motivi economici, in quanto temeva di poter essere escluso dall'associazione per alcune sue manovre finanziarie. Galdiero, hanno accertato Procura e carabinieri, era in auto quando fu avvicinato da un'altra vettura con a bordo Savanelli, con cui aveva pranzato poco prima; l'omicidio fu ascoltato in diretta in quanto la vittima stava parlando al cellulare in vivavoce con un soggetto sotto intercettazione. «Pasquà, si' scemo?» dice Galdiero quando l'amico-socio estrae la pistola; si sentono quindi i colpi e i pianti di dolore di Galdiero il cui tono di voce diventa via via più flebile fino a trasformarsi in un rantolo.
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