Cpl. Diana, l'intesa che vale l'accusa di mafia. La coop rossa: «Ci ha chiamato»

Cpl. Diana, l'intesa che vale l'accusa di mafia. La coop rossa: «Ci ha chiamato»
di Mary Liguori
Lunedì 6 Luglio 2015, 08:53 - Ultimo agg. 13:48
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«Tu ci hai chiamati e noi siamo venuti»: è il cuore dell'inchiesta, la frase che - per la Dda - prova che Lorenzo Diana si fece promotore del passaggio delle concessioni dalla Eurogas alla Cpl Concordia, la coop «rossa», quelli della sua fazione politica che poi – sempre secondo i magistrati – avrebbero dato il via al valzer di affidamenti diretti a favore delle aziende degli imprenditori dei Casalesi.

L'accusa di concorso esterno sta soprattutto lì, in quella frase, così come in altre riportate nell'ordinanza del gip.

Asserzioni che dicono tutto e niente e dalle quali, per la verità, prendere le distanze è quasi impossibile perché il fatto che Diana si fosse fatto promotore dell'arrivo della Cpl nell'Agroaversano è assolutamente risaputo. Erano gli anni Novanta e l'allora segretario della Commissione Antimafia si spese con l'allora prefetto di Caserta e con le commissioni al governo dei vari comuni che confinano con Casal di Principe e con la «sua» San Cipriano d'Aversa per l'approdo della coop modenese nel Casertano affinché, finalmente, la metanizzazione avesse inizio.

Un intervento a favore del suo territorio, ciò che ogni politico è chiamato a fare e che, nel gennaio scorso, dopo che le indagini travolsero Roberto Casari, ex presidente Cpl, e i giornali pubblicarono i primi verbali in cui Antonio Iovine puntava il dito contro Diana, il politico commentò ampiamente, al cellulare con alcuni giornalisti. Quelle telefonate sono state intercettate. «L'Eurogas (l'azienda che aveva ottenuto le concessioni per l'Agroaversano, ndr) non aveva alcuna intenzione di avviare la metanizzazione, benché avesse le licenze da dieci anni», le parole di Diana. «Già in quegli anni, i Cosentino vendevano anche bombole di gas e premevano perché la metanizzazione non si facesse, con l'aiuto delle amministrazioni locali che erano collegate a loro». Commenti che per la Dda sono indicativi di una responsabilità nel passaggio di mano delle concessioni, ma che suonano anche come una mera ripetizione di una tesi più generale che Diana ha più volte esternato, avendo denunciato Nicola Cosentino per l'affaire rifiuti ed essendo anche stato testimone in uno dei processi che vedono alla sbarra l'ex sottosegretario alle Finanze.

Lo scontro tra quelli che a Caserta sono stati due «titani» della politica su fronti opposti, è da tempo passato dal piano partitico a quello giudiziario, eppure la Dda trova nelle affermazioni dell'ex senatore un'altra chiave di lettura. Ciò perché ogni frase registrata dalle cimici viene contestualizzata nello scenario ricostruito dai collaboratori di giustizia e, anche perché, nei passaggi successivi, ai giornalisti al telefono, Diana raccontò dei particolari che non corrispondono a realtà. Ai cronisti Diana riferì che «la Cpl comprò le concessioni e sbloccò la situazione di stallo avviando le opere con soldi propri», tuttavia le cose andarono diversamente (il punto andrà dunque chiarito). La Cpl non comprò le licenze, ma le ottenne gratis dalla Eurogas, il cui amministratore unico le cedette dopo aver ricevuto delle minacce da un «capocamorra» non identificato.

Chi minacciò, allora, il manager romano? Quanto all'avvio dei lavori di metanizzazione, agli atti c'è una delibera del Comune di San Cipriano con la quale, nel 2001, venne stanziato un milione di euro come anticipo alla Cpl per poter iniziare la messa in opera delle condutture, denaro che l'Ente locale poi recupererà con l'accesso ai contributi pubblici della legge 266 del 1997, entrata in vigore (altra coincidenza «sospetta», secondo la Dda) proprio due mesi dopo che, a mezzo scrittura privata, Eurogas cedette gratuitamente le ambite concessioni alla Cpl. Di quella delibera – secondo il pool Antimafia che coordina le indagini – Diana non poteva non sapere perché era parlamentare. Ma, soprattutto, anche assessore della giunta di Angelo Reccia, a San Cipriano d'Aversa.

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