Metanizzazione dell'Agro, l'esercito di prestanome al servizio degli imprenditori dei Casalesi

Metanizzazione dell'Agro, l'esercito di prestanome al servizio degli imprenditori dei Casalesi
di Mary Liguori
Martedì 7 Luglio 2015, 23:21 - Ultimo agg. 8 Luglio, 08:11
1 Minuto di Lettura
CASERTA - Un esercito di prestanome per coprire il reale valore del proprio patrimonio ma, soprattutto, per poter accedere agli appalti pubblici senza il rischio di finire al centro di indagini. Il profilo imprenditoriale di Claudio Schiavone lo disegna il gip Federica Colucci nel decreto di sequestro preventivo di un patrimonio da 44 milioni di euro, il «tesoro» occulto del costruttore che la Dda ritiene essere l’alter ego del boss Francesco Schiavone.

Il giudice motiva i sigilli allegando alle 47 pagine del dispositivo una serie di intercettazioni telefoniche in cui Claudio Schiavone da un lato veste i panni del paravento del boss, dall’altro è a sua volta dominus di una squadra di prestanome pronti a tutto per consentire alle sue aziende di accedere ai bandi pubblici.

Non solo la questione della metanizzazione dell’Agro-aversano al centro dell’inchiesta che venerdì ha portato all’arresto di Schiavone e di Antonio Piccolo (considerati imprenditori dei Casalesi), dell’ex presidente della Cpl Concordia, Roberto Casari, e nella quale risulta indagato per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex senatore Lorenzo Diana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA