Licenziate per motivi di famiglia, flash mob e protocollo per dire basta

Licenziate per motivi di famiglia, flash mob e protocollo per dire basta
di Laura Cesarano
Mercoledì 25 Novembre 2015, 15:11 - Ultimo agg. 15:19
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C’è la violenza in famiglia, nelle relazioni, quella che fa venire i lividi per le percosse, quella che troppe volte è sfociata nel femminicidio. Ma ci sono anche altre forme di violenza che vedono vittime sempre le donne. Come le discriminazioni sul lavoro, soprattutto per la maternità e per l’esigenza, spesso ignorata e disattesa anche da leggi che funzionano sulla carta ma lasciano alla discrezionalità del datore di lavoro la facoltà di annullarle, di conciliare lavoro e famiglia. Non solo molestie, mobbing, stalking: a ricordare che essere donne è un mestiere ancora troppo difficile c'è anche il licenziamento per motivi di famiglia. Oggi, nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, nata dalla memoria delle sorelle dominicane Mirabal uccise nel 1960 per aver lottato contro la dittatura, la Uil, la Cgil e la Cisl cittadine saranno in piazza con un colore simbolo di un futuro senza più violenza sulle donne: «Orange your neighborhood» è la campagna di sensibilizzazione lanciata da Un women, agenzia delle Nazioni Unite in prima linea per i diritti di genere. E per seguire lo slogan alle 18 in piazza Dante ci sarà il flash mob accompagnato da musiche tradizionali africane di Rawelgue du Burkina Faso, e «ogni donna sarà vestita di arancione, ogni uomo regalerà un fiore», annuncia la responsabile del Centro di ascolto mobbing e stalking contro tutte le violenze.

In campo ci sono anche le realtà sindacali e la Provincia con l’Ufficio della consigliera per le Pari opportunità Francesca Sapone. Nella giornata della mobilitazione mondiale si firma un protocollo per monitorare i processi del mercato del lavoro. Saranno presenti i segretari provinciali della Cgil, Camilla Bernabei, della Cisl, Giovanni Letizia, della Uil, Antonio Farinari, dell’ Ugl, Sergio D’Angelo nonché le responsabili delle politiche di Pari Opportunità provinciali, Emanuela Borrelli, Teresa Marzano, Rosa Glorioso, Angelica Pizzuti.

«È sempre più alta - sottolinea Francesca Sapone - la percentuale di donne che abbandona il posto di lavoro, dopo la maternità, e per le discriminazioni subite al rientro dal periodo di congedo, mobbing, molestie. La Commissione Europea Pari Opportunità nell’ambito della strategia complessiva di Europa 2020 sollecita tutti gli Stati a lavorare per la sostenibilità dei modelli sociali». Numerose le manifestazioni previste in città e in provincia.
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