Ericsson, referendum tra i lavoratori: il 63% è a favore della «linea dura» della protesta

Ericsson, referendum tra i lavoratori: il 63% è a favore della «linea dura» della protesta
di Enzo Mulieri
Sabato 28 Febbraio 2015, 13:18 - Ultimo agg. 13:19
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CASERTA - Sono rimasti spiazzati i lavoratori di Ericsson rispetto al giudizio positivo garantito dal Governo sulla vendita del gruppo svedese. Ciononostante la trattativa tra azienda e sindacati proseguirà al ministero dello Sviluppo il 5 marzo prossimo, allo scopo di ottenere garanzie più idonee per mettere in sicurezza il sito di Marcianise. Ieri, a seguito delle consultazioni referendarie in fabbrica, il 63% dei dipendenti (348 i votanti) ha dato mandato alle organizzazioni di categoria di continuare il confronto, pur nella complessità delle posizioni di partenza, nella speranza di un ripensamento del gruppo svedese sull’operazione di outsourcing avviata un mese fa e che si potrebbe concludere il prossimo primo aprile. Un ritorno al negoziato che proprio in questa fase è assolutamente necessario, come hanno anche sottolineato le lavoratrici Ericsson in una mail indirizzata al ministro Federica Guidi.



«Le scriviamo rammaricate e deluse per l’evolversi degli eventi sulla nostra vicenda – questa la premessa – Dopo l’incontro del 9 febbraio, in cui il vice ministro De Vincenti convinse il gruppo svedese a prorogare i termini della procedura di vendita, nell’incontro del 24 ci siamo trovate di fronte ad una situazione molto più propensa alla cessione. E noi veramente non riusciamo a comprenderne le motivazioni». La nota poi si sofferma sulle condizioni critiche in cui si trova l’azienda interessata a subentrare, la Jabil.