Inoltre si è preso l'impegno di versare i soldi successivamente di persona. La direttrice, prima di effettuare il versamento, per accertarsi della genuinità delle credenziali fornite dall'interlocutore, ha composto il numero di telefono dal quale era stata contattata ed effettivamente dall'altra parte della linea ha risposto una persona che si è spacciata per operatore della centrale dell'Arma e le ha passato il sedicente capitano.
A quel punto, credendo alla buona fede del cliente, la direttrice ha effettuato la prima ricarica. Fortunatamente la donna si era riservata di effettuare la seconda ricarica al pagamento della prima e, dopo aver constatato che il capitano dei carabinieri, nell'arco della giornata, non si era presentato a saldare la cifra anticipata, si è recata all'Ufficio denunce dove ha raccontato l'accaduto. Utilizzando i dati forniti in denuncia, i poliziotti della Sezione Volanti hanno accertato le generalità dei titolari del numero di telefono fornito e del beneficiario della postepay.
Gli autori della truffa, identificati per V.G., 34 anni, e F. P., 38, entrambe di Maddaloni (Caserta), sono risultati essere il primo, l'intestatario del numero di telefono abbinato a un'utenza telefonica della Tim, utilizzato per richiedere e sollecitare le ricariche della carta postepay e, il secondo, intestatario della stessa carta postepay ricaricata, che Poste Italiane ha provveduto a bloccare nella stessa giornata del 2 settembre 2014. Entrambi erano stati già indagati in stato di libertà più volte per reati simili.
In particolare, l'8 luglio 2013, dalla Guardia di Finanza di Caserta per 'associazione a delinquerè finalizzata alle truffe anche attraverso l'uso di account intestati a sedicenti ufficiali sia della Guardia di Finanza che dell'Arma dei Carabinierì.
Ora devono rispondere di truffa aggravata in concorso.