Maddaloni. Coniugi ammalati «separati» dalla burocrazia

Maddaloni. Coniugi ammalati «separati» dalla burocrazia
di Giuseppe Miretto
Lunedì 31 Agosto 2015, 09:08 - Ultimo agg. 10:50
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MADDALONI. Moglie e marito vittime della «Schengen sanitaria». Lui maddalonese e lei rumena, ma da anni naturalizzata e stabilmente residente a Maddaloni, sono costretti, da quattro settimane, a vivere da separati nell’Unione Europea. Lei bloccata in Romania, colpita da un malanno invalidante, e lui inchiodato a Maddaloni, alle prese con gli stenti economici, altrettanto invalidanti, prodotti dalla crisi finanziaria essendo dipendente del Villaggio dei Ragazzi da cui non riceve stipendio pieno da 11 mesi. In verità, le nuove norme consentirebbero ai cittadini tutti di farsi liberamente curare all’estero, a spese del sistema sanitario nazionale. Ma la disinformazione, la burocrazia ferragostana e le procedure non automatiche hanno imposto il divorzio di fatto, per ragioni sanitarie. Fatta eccezione per i servizi «long term care», i trapianti d’organi e le vaccinazioni, la sanità europea prevede una scorciatoia: il cittadino prima paga di tasca propria e poi viene risarcito.



«E qui –dice Franco Zampella- che la nostra storia si è trasformata in incubo. Non c’è stata l’autorizzazione preventiva in quanto l’infortunio non era prevedibile». Quindi manca l’autorizzazione dell’Asl. «Peggio –dice Zampella- in quanto monoreddito non ho i soldi per far fronte all’anticipo delle spese. Tutta colpa di quella crisi del Villaggio che sta gettando i dipendenti monoreddito come me sul lastrico: aspettavamo un finanziamento straordinario della Regione per metà luglio che non c’è stato; e neanche è arrivato il conguaglio promesso dei 200mila euro e nemmeno il versamento dei 900 mila dovuti dal Comune. Per tutta questa serie di inadempienze istituzionali, non gestire dai taciturni sindacati, siamo alla disperazione». Il caso, che è burocratico, amministrativo e finanziario, è finito all’attenzione del sindaco Rosa De Lucia e per competenza su quello dell’assessore al welfare Enzo Lerro. Si pensa ad una «colletta solidale per accelerare i tempi e garantire immediate cure a pagamento e quindi favorire il ricongiungimento familiare dei coniugi Zampella».



Più lungo invece è l’iter per un aiuto, sotto forma di sussidio eccezionale, per famiglie in difficoltà. «Stiamo lavorando –conferma Lerro- per trovare la soluzione più rapida e burocraticamente corretta». Resta il malanimo per una storia paradossale: gli Zampella sono finiti nell’elenco delle famiglie da aiutare. «Ad onore del vero –rivendica con orgoglio Zampella- il sottoscritto è nell’elenco dei debitori privilegiati dell’ex ente morale Villaggio dei Ragazzi. Pur onorando i miei impegni sono creditore di diverse migliaia di euro che risolverebbero ogni problema. Ma la dignità perduta e gli stenti patiti non ce li risarcirà nessuno».