Rapina-choc: torturata e legata la figlia dell'ex presidente della Provincia di Caserta Zinzi. In casa anche una bambina di tre anni

Rapina-choc: torturata e legata la figlia dell'ex presidente della Provincia di Caserta Zinzi. In casa anche una bambina di tre anni
di Claudio Coluzzi
Venerdì 5 Giugno 2015, 15:56 - Ultimo agg. 6 Giugno, 08:44
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CASERTA - Conoscevano bene luoghi e abitudini della famiglia Zinzi. Sapevano dove e quante erano le cassaforti. Un piano ben organizzato per aggredire in casa Maddalena Zinzi, figlia dell'ex presidente della Provincia Domenico. Maddalena, 39 anni, è stata pestata a sangue e seviziata da una banda di criminali con accento dei paesi dell'Est. Stessa inaudita violenza per la baby sitter. Entrambe sono ricoverate all'ospedale di Caserta, escluse per fortuna lesioni degli organi interni, ma sono duramente provate fisicamente e psicologicamente.

Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile di Caserta. "Non avremo pace finchè non avremo assicurato alla giustizia i responsabili - dice il questore di Caserta, Francesco Messina - non è assolutamente accettabile un simile raid violento in pieno giorno e in centro città".

Stando ad una prima ricostruzione almeno 3-4 persone si sono introdotte nell'abitazione senza forzare nè porte nè finestre.

Forse con chiavi false o passando da un balcone. Maddalena Zinzi era in bagno con la bambina quando è stata aggredita e picchiata a sangue. Poi i criminali hanno usato anche una piastra elettrica per capelli per seviziarla provocandole delle scottature. Volevano che rivelasse la combinazione della cassaforte che lei non ricordava. I malvienti hanno anche minacciato di rapire la bambina. Dopo il violentissimo pestaggio le due donne sono state legate e sono rimaste per circa un'ora in casa davanti alla piccola terrorizzata senza poter dare l'allarme. E' stata proprio la bambina a portare il telefono alla mamma che è riuscita finalmente a chiedere aiuto.

La donna è riuscita ad avvertire il fratello Gianpiero, neo eletto consigliere regionale di Forza Italia, che ha allertato i soccorsi e le forze dell'ordine.

Il raid presenta molti punti oscuri per gli investigatori.

Gianpiero Zinzi è stato il primo ad assistere alla scena: «Per fortuna ora mia sorella si sta riprendendo, ma è stata un'aggressione di inaudita violenza. Erano persone che sembravano conoscere bene abitudini e luoghi di famiglia», commenta a caldo e poi aggiunge: «Alea 12 del mattino in pieno centro di una città capoluogo in Campania, siamo costretti a vedere scene di questo tipo. Le persone che hanno compiuto la rapina da mia sorella vanno arrestate e devono restare in galera, e il Governo si deve assumere la responsabilità di mettere le forze dell'ordine, che anche oggi hanno operato benissimo, nella condizione di operare al meglio contro questi delinquenti».