Camorra. Sotto scorta Sandro Ruotolo: minacce di morte dal boss Zagaria

Camorra. Sotto scorta Sandro Ruotolo: minacce di morte dal boss Zagaria
Martedì 5 Maggio 2015, 19:13 - Ultimo agg. 19:28
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ROMA - Il giornalista Sandro Ruotolo, stretto

collaboratore di Michele Santoro nella trasmissione di La7
«Servizio Pubblico», è stata assegnata una scorta. La decisione è stata presa dal prefetto di Roma, Franco Gabrielli, a seguito delle minacce di

morte che il giornalista ha ricevuto da parte del capo del clan dei casalesi, Michele Zagaria.



La decisione è stata presa in attesa della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. A darne conferma è, in un tweet, la stessa redazione di
«Servizio Pubblico». «Il nostro giornalista Sandro Ruotolo - si legge sul social network - è sotto scorta».



Le minacce di morte al giornalista televisivo sono arrivate dal capo del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, che, intercettato in carcere, ha detto: «'O vogl' squartat' viv'».



All'origine delle minacce, un reportage di Servizio pubblico sulla Terra dei Fuochi, recentemente andato in onda su La7, che conteneva un'intervista di Ruotolo a Carmine Schiavone.



«Ci sono tracce recenti di rapporti tra Zagaria, quando era latitante, e i servizi segreti. Ma parliamo degli anni Duemila», dice il giornalista in uno dei passaggi. «Non ti posso dire più niente. Lo saprai al momento opportuno», è la risposta di Schiavone, pentito del clan, morto lo scorso febbraio.





Messaggi di solidarietà sono subito giunti al giornalista de La7. «La camorra è più che mai attiva e vuole colpire le persone che denunciano la sua attività, un copione vecchio e che conosco bene». Così Rosaria Capacchione, senatrice del Pd e componente della commissione Antimafia, commenta la notizia che il giornalista Sandro Ruotolo è stato messo sotto scorta ,sulla base di minacce alla sua persona estrapolate da alcune intercettazioni.



«La forza dello Stato - aggiunge Capacchione - si misura anche sulla base della sua capacità di proteggere chi è impegnato in prima linea non solo nelle indagini, ma anche chi ha denunciato e denuncia pubblicamente i crimini e l'illegalità. La scorta è una misura difensiva; in Campania, soprattutto nella Terra dei Fuochi, è forse ora di fare qualcosa di più contro Zagaria e gli altri clan».



Su Twitter il senatore del Pd Nicola Latorre scrive: «Vicini a Sandro Ruotolo, da sempre impegnato in prima linea nelle inchieste più difficili. Con lui sempre più determinati contro i poteri criminali».



Soldiarietà è stata espressa anche da Emanuele Fiano, deputato pd e responsabile Sicurezza della segreteria nazionale del Pd
«Ci affidiamo alla competenza delle forze dell'ordine affinché venga salvaguardata anche in questo caso nel nostro

Paese la libertà di cronaca e di inchiesta contro chi opera per inquinare la nostra democrazia».



Infine sempre su Twitter il capogruppo dei deputati di Sel Arturo Scotto
«Solidale con Sandro Ruotolo, grande giornalista minacciato dalla camorra.
Caro Sandro, questi bastardi non fermeranno mai il tuo coraggio».