San Felice a Cancello, lite per una donna: 2 feriti a pistolettate

San Felice a Cancello, lite per una donna: 2 feriti a pistolettate
di ​Mary Liguori
Martedì 28 Luglio 2015, 09:22 - Ultimo agg. 09:23
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Prima la lite, per questioni legate a una donna, poi gli spari, il terrore. La corsa in ospedale, l’arrivo delle gazzelle a sirene spiegate. Le indagini lampo dei carabinieri che, poche ore dopo i fatti, avevano già fermato i due presunti responsabili della sparatoria e del ferimento. Durante l’interrogatorio del pubblico ministero, andato avanti fino a notte fonda, è emerso il movente «passionale» dell’aggressione, una tesi che ha eliminato quella che era stata la prima, apparente, lettura dei fatti, che sembravano connessi all’ennesima storia di racket e attentati. E invece, questa volta, la criminalità organizzata non c’entra niente, perché la storia che viene fuori dalla interpretazione degli investigatori rimanda ad una donna, ad una relazione sentimentale che avrebbe acceso la miccia del litigio, prima, e scatenato la sparatoria, subito dopo. Qui San Felice a Cancello, dove ieri un diverbio per motivi passionali ha rischiato di sfociare in tragedia, addirittura in un duplice omicidio. È accaduto ieri nell’area antistante un’azienda di via Maddaloni a San Felice a Cancello, dove due uomini sono stati feriti in quello che inizialmente era sembrato un tentativo di gambizzazione a scopo ritorsivo. Il titolare della ditta, Andrea D.L., di 39 anni, e il suo dipendente, Carmine R., di 37 anni.



Secondo quanto è stato ricostruito dai carabinieri della compagnia di Maddaloni (agli ordini del capitano Pasquale Puca) i due erano al lavoro come ogni giorno quando, nell’androne della ditta sono arrivati due uomini. Tra i quattro è scoppiata una lite, un feroce battibecco al termine del quale è spuntata una pistola. Stando a quanto ricostruito e valutando le ferite riportate dalle vittime, l’uomo che ha esploso i colpi non voleva uccidere, quanto piuttosto spaventare. Sta di fatto che ha puntato la canna della pistola verso il basso e ha fatto fuoco per due volte. Andrea D.L. è stato centrato ad un gluteo, il suo dipendente al piede. Ora sono entrambi ricoverati in ospedale, a Maddaloni, ma le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. L’episodio è il secondo fatto di sangue che si verifica nel Casertano nell’arco di soli due giorni e, in entrambi i casi, si è ricorsi alla violenza per motivi apparentemente più che futili. Un’escalation preoccupante con un picco che si è toccato nell’arco di meno di sedici ore anche se in due zone abbastanza distanti tra loro e diverse per ragioni e modalità. Domenica pomeriggio, un uomo è stato ritrovato senza vita nell’area sosta di un complesso di edilizia popolare a Mondragone. Secondo quanto è stato accertato dai carabinieri, il quarantottenne è rimasto vittima di un pestaggio ad opera di alcuni vicini di casa.



A scatenare la violenza, il danneggiamento di alcune macchine parcheggiate. Secondo alcuni testimoni, la vittima avrebbe infatti colpito le auto in sosta per ragioni non del tutto chiare. Sta di fatto che il suo gesto, vero o presunto, gli è costato addirittura la vita. La spedizione punitiva, alla quale ha preso parte un’intera famiglia, si è conclusa con la morte del presunto «teppista». Restano da stabilire le reali cause del decesso, ovvero se l’uomo sia stato ucciso dalle percosse o sia caduto ed abbia battuto la testa, ma ciò non rende meno grave la reazione e i suoi drammatici effetti. Ieri, infine, la sparatoria a San Felice a Cancello, a quanto pare per una relazione contestata, al termine della quale due uomini sono stati feriti.