Caserta. Setola: «Non sono più pentito perché mia figlia non vuole. E ho paura di vendette»

Setola il giorno del suo arresto
Setola il giorno del suo arresto
di Mena Grimaldi
Mercoledì 19 Novembre 2014, 11:27 - Ultimo agg. 13:05
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CASERTA - "Non voglio più essere un pentito perchè mia figlia non vuole che io collabori e non si vuole allontanare da Casal di Principe". Così la dichiarazione del killer dei Casalesi, Peppe Setola, letta stamane in aula dal pm Milita.

Dopo varie battute d'arresto a seguito dell'intenzione di voler collaborare con la giustizia per poi ritrattare di Setola, è ripreso stamane al tribunale di Santa Maria Capua Vetere il processo per l'omicidio di Domenico Noviello.



In aula, come detto, il pm Alessandro Milita, durante la replica, ha chiesto alla Corte di acquisire il verbale di dichiarazioni rese da Setola sulle motivazioni che lo hanno portato a ritrattare. La dichiarazione e' stata letta in aula dal magistrato della Dda.



Setola ha aggiunto anche un'altra spiegazione rispetto al suo dietrofront alla collaborazione: "Ho paura anche che mio fratello Pasquale possa essere ammazzato e anche mio cognato Mario Baldascino".



La Corte e' entrata in camera di consiglio, sentenza attesa per le ore 14. L'udienza e' iniziata con misure di sicurezza straordinarie: e' stato vietato l'ingresso al pubblico.
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