Marcianise. Scoperta centrale di soldi falsi: a stamparli imprenditori incensurati di Posillipo

Marcianise. Scoperta centrale di soldi falsi: a stamparli imprenditori incensurati di Posillipo
di Marilù Musto
Sabato 31 Gennaio 2015, 23:53 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 16:41
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Una nuova centrale del falso è stata scoperta a Marcianise. E l’incubo di banconote contraffatte che circolano sui banconi dei negozianti della provincia di Caserta e Napoli torna vivo come prima, più di prima. L’ultimo «carico» di carta straccia con la parvenza di denaro bloccato dalle forze dell’ordine è risalente allo scorso settembre, al casello autostradale di Caserta Sud.



Questa volta, in un anonimo capannone della zona industriale, a poca distanza dalla rete degli svincoli dell’asse di supporto, sono stati sorpresi dalla guardia di finanza di Napoli tre uomini, tutti di Napoli, benestanti e incensurati. Due risultano residenti in via Petrarca. Erano intenti a stampare denaro falso, a contare monete e a fare due conti.



Nella tipografia clandestina, però, sono stati trovati anche numerosi documenti di soggiorno falsi, destinati a migrati, molto probabilmente a cittadini provenienti dai 22 stati membri della Lega degli Stati Arabi, in cerca di «coperture». Questa, almeno, è l'ipotesi che le fiamme gialle del comando di Napoli - sezione Tributaria - hanno studiato nelle prime ore del ritrovamento. Ma tutte le piste sono aperte.



Di certo, i tre non erano soli a sapere della stamperia ed è possibile che in queste ore la guardia di finanza sia sulle tracce di operaio specializzati, probabilmente stranieri. Ora, il fermo scattato ieri all'alba nel cuore industriale di Marcianise, dovrà essere convalidato prima dal pm e poi dal giudice del tribunale di Napoli nord.



I tre fermati, accusati di fabbricazione di moneta contraffatta, ufficialmente svolgono lavori comuni: due sono imprenditori e fino ad ora non avevano mai avuto problemi con la giustizia, il terzo è un tipografo di professione. Un uomo esperto. Si sta cercando di capire il perché della scelta di Marcianise come centrale di produzione delle banconte con taglio da 50, 100 e 200 euro.



Il nucleo dell'organizzazione, infatti, stando alle fiamme gialle, pare si trovi nel napoletano. Per questo i militari ieri mattina hanno perquisito le abitazioni degli indagati, situate nei quartieri Posillipo e Vomero a Napoli. Marcianise, in ogni caso, si conferma una città iper controllata sul fronte del traffico del denaro contraffatto.



A settembre, ad esempio, i carabinieri della locale compagnia arrestarono tre persone sorprese in possesso di 81.000 euro in banconote false di vario taglio. Ciò che ieri, invece, ha insospettito le fiamme gialle sono i documenti di ingresso in Italia fasulli. Da qui, lo spettro che qualche carta d'ingresso in Europa possa essere finita nella mani di possibili terroristi.



Non è un caso, infatti, che l'albanese di 30 anni arrestato dalla polizia all'aeroporto di Catania lo scorso 22 gennaio avesse con sè passaporto non identico. Dai controlli era emerso che era già stato denunciato a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione con documenti contraffatti con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra.



L'uomo aveva una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un'altra persona mentre tenevano dei Kalashnikov.
Il pericolo che transitino terroristi in Campania è molto basso, ma in questo periodo nulla può essere lasciato al caso. Sono stati prelevati i codici identificativi dei documenti per capire quale sia la matrice. Si scava per riuscire a individuare i «ganci» con presunti apparati legali.
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