CASERTA - Il giorno dopo gli arresti, i parenti dei due ragazzi finiti in carcere con l'accusa di avere stuprato una turista americana nel bagno di una discoteca a Sorrento, affidano ai social network la propria rabbia, e una versione dei fatti diametralmente opposta a quella della procura, per quanto accaduto la notte del 28 luglio in Penisola.
Se la famiglia del calciatore Francesco Franchini, figlio dell'ex attaccante della Casertana, Massimo, preferisce tacere, la sorella gemella dell'altro indagato, Riccardo Capece, affida al social network le considerazioni e gli sfoghi sulla vicenda. «Purtroppo la gente campa su queste cose ed è cattiva - lo sfogo della ragazza via Facebook - Il mio gemello è un angelo. È uno dei ragazzi più buoni e più ingenui che io conosca e non lo dico perché si tratta di mio fratello».
Poi ribadisce ciò che gli amici dell'indagato hanno affermato subito dopo avere appreso dell'arresto: «È bello come il sole – scrive - non ha bisogno di fare queste cose».
È il profilo Instagram di Francesco Franchini ad avere assunto, nella giornata di ieri, la fisionomia di un ricettacolo di insulti. Appena la notizia ha iniziato a circolare, diversi contatti hanno lasciato commenti poco lusinghieri sotto le ultime foto pubblicate dal ragazzo, augurandogli ogni male. Per il momento, i due non possono difendersi, perché sono in prigione, a Poggioreale, ma avranno presto la possibilità di fornire una propria versione dei fatti al giudice; a breve verrà fissato l'interrogatorio di garanzia. Capece è rappresentato dall'avvocato Giuseppe Fusco, Franchini dal penalista Romolo Vignola. Capece, di certo, si difenderà dalle gravi accuse che gli vengono mosse, quelle di avere abusato di una ragazza mentre il suo amico, ex calciatore del Sora e del Gladiator, la teneva ferma, in ginocchio sul pavimento del bagno della discoteca. Perché questo è ciò che ha sostenuto la vittima quando, a dodici ore dai fatti, è andata in ospedale ed ha denunciato lo stupro. I referti medici non confermano lesioni compatibili con una violenza carnale, tuttavia la procura di Torre Annunziata ha acquisito dei video che proverebbero che, dopo un primo momento di effusioni consenzienti tra Franchini e la studentessa statunitense, quest'ultima sia stata trascinata in uno dei bagni e, successivamente, sia scappata, salvo ritornare per rassettarsi gli abiti strappati e finire, per la seconda volta in meno di mezz'ora, nelle grinfie del calciatore e anche del suo amico, Capece appunto.
Un racconto che ha convinto il gip, che con tutta probabilità la difesa proverà a smontare. La vittima, qualche giorno dopo i fatti, è ritornata negli Usa. Se ci sarà un processo, sarà chiamata a testimoniare e, quindi, a ripetere ciò che ha detto ai carabinieri.