«Whirlpool, Carinaro diventerà strategica in Italia e all’estero»

«Whirlpool, Carinaro diventerà strategica in Italia e all’estero»
di Nando Santonastaso
Venerdì 26 Giugno 2015, 08:39 - Ultimo agg. 11:19
2 Minuti di Lettura
Il nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo economico è fissato per stamane ma quasi certamente non sarà l’ultimo. Whirlpool, sindacati e governo si confronteranno soprattutto sugli incentivi (trasferimenti volontari, uscite anticipate) previsti dal «nuovo» piano presentato dall’azienda nel quale non sono più previsti esuberi strutturali e c’è la garanzia che lo stabilimento di Carinaro non chiuderà.



«Ma in realtà il piano è lo stesso di due mesi fa che noi abbiamo approfondito e migliorato, tenendo sempre conto dell’esigenza di salvaguardare con ogni mezzo i livelli occupazionali» dice Davide Castiglioni, l’ad del gruppo Whirlpool Italia.



Due mesi fa per Carinaro parlavate di chiusura. Cos’è che vi ha fatto cambiare idea?

«Non abbiamo cambiato idea: a Carinaro non si faranno più piani cottura e frigoriferi come avevamo indicato sin dall’inizio. Abbiamo lavorato su una soluzione che due mesi fa non c’era e che si è rivelata ala fine sostenibile anche, lo ripeto, per la tutela complessiva dell’occupazione».



Riassorbirete a regime attraverso la componentistica, che di sicuro ha un valore aggiunto molto importante anche se ancora sottovalutato, 320 degli 815 attuali dipendenti di Carinaro: pochi, non le pare?

«Mi fa piacere che si riconosca il valore aggiunto della componentistica che, mi creda, è una garanzia strategica per un gruppo come il nostro. Ma non vorrei che si dimenticasse che abbiamo confermato gli annunciati 530 milioni di investimenti in Italia e ribadito che non ci saranno licenziamenti da qui al 2018. Inoltre riapriremo ad una missione industriale lo stabilimento, da tempo chiuso, di Teverola...».



Ci arriviamo, ingegnere. Ma ritorniamo ai 320 da ricollocare...

«La priorità del gruppo Whirlpool è sempre stata la difesa dell’occupazione. Lo abbiamo detto sin dall’inizio e confermato in ogni occasione. La nostra disponibilità al dialogo non è mai venuta meno: è grazie ad essa e al confronto con il governo e i sindacati, sempre disponibili a discutere con noi del piano, che siamo passati dal rischio della chiusura di Carinaro alla nuova opportunità produttiva. Il business della componentistica è il più profittevole: per questo la nostra scelta non è un ripiego ma una soluzione strutturale e strategica, accompagnata da un investimento di 8 milioni di euro. Guardi che Caserta rispetto alle aree europee non era affatto scontata: pensi solo al timing necessario per il trasporto dei pezzi ai nostri impianti rispetto ad una sede più centrale in Europa».



Ci sono però almeno 500 posti di lavoro in meno se il piano sarà approvato così come lo avete presentato...

«Intanto nel piano ci sono proposte e incentivi per trasferimenti volontari, ammortizzatori sociali, prepensionamenti. Inoltre con la decisione, anche questa tutt’altro che scontata, di riaprire il sito di Teverola pensiamo di poter ricollocare altri lavoratori: la reindustrializzazione non è per noi una novità, a Trento è andata benissimo e anche qui sarà lo stesso. Cerchiamo società serie, affidabili e trasparenti interessate all’impianto e garantiamo agevolazioni per favorire l’investimento, ponendo come pregiudiziale l’assunzione di dipendenti Whirlpool».



CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL