Whirlpool non cede, Carinaro chiude: scatta lo sciopero

Whirlpool non cede, Carinaro chiude: scatta lo sciopero
di Sergio Governale
Martedì 21 Aprile 2015, 08:46 - Ultimo agg. 11:37
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Vertenza Whirlpool: è muro contro muro tra azienda e rappresentanti dei lavoratori nel loro primo incontro dopo il piano industriale annunciato giovedì scorso. In appena dieci minuti, prima le sigle sindacali Fim-Cisl, Uilm e Ugl e poi anche la Fiom – una cinquantina nel complesso i coordinatori nazionali e territoriali e i rappresentanti presenti – abbandonano il tavolo a Roma con il colosso statunitense, dicendo no ai 1.335 licenziamenti e alla chiusura degli stabilimenti Indesit di Carinaro (Caserta) e di Albacina (Ancona) e del centro ricerche di None (Torino). Il fronte comune dei metalmeccanici si concretizza con un sciopero di dodici ore da indire entro il mese di maggio – ed eventualmente con altre iniziative di lotta unitaria – per tutto il gruppo.



La palla passa così nelle mani del governo. A stretto giro il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi convoca le parti per tentare una mediazione presso il suo dicastero lunedì prossimo alle 10,30. È comunque caduto nel vuoto l'intervento in prima persona assicurato a Pompei sabato scorso dal premier Matteo Renzi – ieri impegnato a Lussemburgo al vertice straordinario europeo per i migranti – che aveva garantito di sentire la multinazionale degli elettrodomestici prima dell'incontro con i sindacati.



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