Adr, a Cina e Abu Dhabi il 30% degli Aeroporti di Roma

Adr, a Cina e Abu Dhabi il 30% degli Aeroporti di Roma
di Umberto Mancini
Martedì 6 Ottobre 2015, 08:11 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 08:26
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Nuovi azionisti esteri per Adr. Pronti a versare nelle casse di Atlantia, la società della famiglia Benetton che controlla gli scali di Fiumicino e Ciampino, circa un miliardo per avere una quota complessiva del 30% in Aeroporti di Roma. Sul tavolo dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci, regista dell’operazione, sono rimaste due proposte precise. Offerte vincolanti che dovrebbero essere accolte nelle prossime settimane. Da una parte c’è quella del fondo cinese, Gingko Tree, dall’altra quella del fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia. Ma l’interesse, è bene sottolinearlo, ha coinvolto altri fondi e investitori internazionali che però non hanno superato la durissima selezione durata oltre quattro mesi. Ora siamo arrivati alla svolta decisiva, con la chiusura formale del dossier entro il mese. Nelle scorse settimane c’è stato un cda di Atlantia che ha fatto il punto sulla situazione e deciso di stringere i tempi. Anche perché l’azionista di controllo aveva in qualche modo indicato il secondo semestre dell’anno come quello decisivo per tagliare il traguardo.



LO SCHEMA

Come detto Atlantia cederà il 30% di Adr, mantenendo ben saldo il controllo e la guida industriale dei due aeroporti. Cinesi ed emiratini, ciascuno con una quota del 15%, daranno supporto finanziario e impulso alla crescita di Fiumicino, considerato dai due investitori un vero gioiello su cui puntare. Nonostante l’estate non facile, con l’incendio che ha devastato il Terminal 3 e i tanti disagi per i viaggiatori.



Gli analisti hanno comunque valutato il 100 per cento di Adr in una forchetta che oscilla tra i 3,9 e i 4,4 miliardi di euro, soprattutto per la proiezione internazionale e la posizione strategica. E proprio ieri da Atlantia sono arrivati gli ultimi dati sui passeggeri dello scalo romano: nel terzo trimestre 2015 il traffico ha avuto una crescita del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel nove mesi del 2015 che vanno da gennaio a settembre i passeggeri sono stati complessivamente 35,6 milioni, con una crescita del 6,8% rispetto all'analogo periodo del 2014. Per verità i rumors sulla vendita ad Adia di una quota del 15% circola da tempo e rientra più in generale nell'alleanza azionaria tra Alitalia ed Etihad. Nel quadro cioè delle sinergie tra le due società e, in definitiva, tra i due Paesi.



LE SINERGIE

Gli arabi hanno infatti scommesso forte sull’Italia e sulla capacità dell’hub romano di creare profitti e moltiplicare utili e passeggeri. Questo anche grazie all’apporto di Etihad che ha moltiplicato le rotte da e per Fiumicino e che vuole fare della base romana uno scalo di eccellenza, proprio in previsione della ulteriore crescita del traffico e dell’appeal della Capitale. Del resto, come ha più volte ribadito Castellucci, la cessione di una quota di minoranza ha come finalità quella di «utilizzare le nuove risorse finanziarie per crescere più velocemente nel settore degli aeroporti nel mondo», chiarendo che si punta a scali «con forte potenziale di sviluppo». Come è evidente che il top manager chiuderà l’operazione solo se verrà riconosciuto «un prezzo adeguato al valore della società di gestione degli aeroporti romani».



Castellucci ha anche precisato che c'è interesse, per il futuro, anche a valutare eventuali scambi di asset aeroportuali per crescere ancora.