Da qui a fine anno la Cgia stima, ricalcando i dati dell'Agenzia delle Entrate, che verranno emesse 50 milioni di fatture digitali, per un valore di 135 miliardi di euro. Verranno coinvolti 2 milioni di fornitori, incaricati di inviare le e-fatture a 21.840 pubbliche amministrazioni. Chi non rispetterà l'adempimento, sottolineano gli artigiani di Mestre, rischierà grosso: da dopodomani infatti nessun ente pubblico potrà più accettare o pagare semplici ricevute in forma cartacea. La novità, comunque, non è assoluta: l'obbligo è infatti già scattato lo scorso mese di giugno per i fornitori della pubblica amministrazione centrale, ovvero di ministeri, agenzie fiscali ed enti previdenziali.
Secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, la sperimentazione è stata finora particolarmente fruttuosa, visto che in nove mesi sono state emesse 2,7 milioni di fatture elettroniche, con uno scarto sostanzialmente limitato del 17%, dovuto in gran parte a «problemi facilmente risolvibili». Dopo Pasqua comincerà invece il conto alla rovescia per la dichiarazione dei redditi precompilata. Tutti gli ultimi ostacoli (a partire dalla definizione delle responsabilità e dell'assicurazione per gli intermediari) sembrano ormai superati e dal 15 aprile lavoratori dipendenti e pensionati potranno cominciare ad accedere online - direttamente o con l'aiuto di Caf e commercialisti - al 730 già parzialmente predisposto dalle Entrate.
Il primo passo necessario è quello di dotarsi del pin di Fisconline o dell'Inps per poter scaricare il proprio documento personale che, integrato o meno, potrà essere riconsegnato all'Agenzia a partire dal primo maggio e fino al 7 luglio.
Domani verranno intanto ufficializzate le dimissioni di Alessandra Poggiani dall'incarico di direttrice dell'Agenzia per l'Italia Digitale. Poggiani si candiderà alle elezioni regionali in Veneto in una lista civica a sostegno di Alessandra Moretti.