Nell'Eurozona la ripresa economica «si sta rafforzando, sostenuta dai bassi prezzi del petrolio e dal programma di acquisti dela Bce: ma le prospettive di medio termine restano deboli, appesantite da una domanda insufficiente, da una bassa produttività e dai bilanci deboli di banche e imprese».
Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto sull'Eurozona, in cui evidenzia come l'economia dell'area resti «esposta a choc esterni».
Nel 2015 l'Eurozona dovrebbe registrare un Pil in crescita dell'1,5% e dell'1,7% il prossimo anno. Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto sull'Eurozona, sottolineando come la disoccupazione resti elevata, con una media superiore all'11%, mentre «la quota di disoccupati a lungo termine continua ad aumentare». Sul fronte lavoro il Fondo segnala anche come «l'alta disoccupazione giovanile potrebbe danneggiare il capitale umano potenziale, portando a una 'generazione perdutà».