Pil e occupati, cresce anche il Sud. Renzi: siamo tornati nel gruppo Ue

Pil e occupati, cresce anche il Sud. Renzi: siamo tornati nel gruppo Ue
di Sergio Governale
Mercoledì 2 Settembre 2015, 08:29 - Ultimo agg. 09:54
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Anche il Mezzogiorno inizia a muoversi. I dati a sorpresa su prodotto interno lordo e lavoro - diffusi ieri dall'Istat dopo le «indicazioni positive» lasciate trasparire nei giorni scorsi da Matteo Renzi - riguardano infatti soprattutto il Sud, almeno per quanto riguarda l'occupazione.



Vediamo tutti i numeri. Primo: l'economia italiana ha segnato una crescita migliore di quanto inizialmente stimato nel primo (ora a +0,4%) e nel secondo trimestre (+0,3%), per una variazione acquisita del Pil per il 2015 pari a +0,6%, a un passo dall'obiettivo del +0,7% indicato dal governo per l'intero anno. Un aiuto all'esecutivo, a caccia di risorse per la manovra, sulla flessibilità di bilancio.



Secondo: il tasso di disoccupazione a luglio è sceso al 12%, mezzo punto percentuale in meno rispetto al mese di giugno. Si tratta del livello più basso da due anni. In calo anche i giovani senza lavoro. Gli under 24 scendono al 40,5%: -2,5% rispetto a giugno. Guardando i valori dall'altro lato della medaglia, l'occupazione nel mese sale dello 0,1%, arrivando al 56,3%, e negli ultimi dodici mesi dell'1,1%, il che significa 235mila persone occupate in più.

I dati sono ancora migliori se ci si concentra sul secondo trimestre di quest'anno. In questo periodo, per la quinta volta consecutiva, continua la crescita degli occupati, spiega l'Istat: 180mila persone al lavoro in più su base annua (+0,8%), 106mila a tempo indeterminato (+0,7%). L'aumento riguarda sia i maschi che le donne e coinvolge - ed è questa la vera novità - soprattutto il Mezzogiorno. Qui l'incremento è pari al 2,1% (più 3% le donne), per 120mila nuovi posti. A (ri)entrare nel mondo del lavoro sono in particolare gli over 50 (più 5,8%). Segno, questo, che più del Jobs Act è la riforma Fornero sull'allungamento dell'età pensionabile ad aver dispiegato ancora una volta i suoi effetti.

Migliora anche il «tasso di occupazione» nel Mezzogiorno, che sale al 42,6% dal 41,7% precedente e registra un progresso più che doppio (+0,9%) rispetto a quello del resto del Paese (+0,4% Nord e Centro). A crescere un po' di più al di sotto del Garigliano è la componente «rosa»: +0,9% contro una media di +0,5%.



Altre buone notizie: il tasso di inattività scende in particolare al Sud (-1,1% contro -0,6%). E sempre nel Meridione diminuisce lo «scoraggiamento» di giovani e meno giovani.



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