Il confronto in tv per le primarie del Pd

Mercoledì 14 Novembre 2012, 09:44 - Ultimo agg. 20 Novembre, 14:12
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"I magnifici cinque" del PD ,ieri confrontatisi su Sky, sono sostanzialmente d'accordo nel ritenere negativo il ventennio di berlusconismo terminato con l'incarico a Mario Monti ed al suo Governo di tecnici, un anno fa. Premesso che in genere i successori non parlano troppo bene di chi li ha preceduti nel loro incarico ,rimango comunque perplessa di fronte ad affermazioni totalitarie come questa del rigetto in toto dell'era di Berlusconi.

Lei ,Sig. Direttore Cusenza,è della stessa opinione ,che cioè non si possa salvare alcunchè di essa?



Domenico Valentino - AFRAGOLA



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Egreg. Direttore,ieri,facendo zapping con il telecomando mi sono soffermato sul canale cielo dove trasmetteva il confronto fra i candidati del PD. E' vero che il confronto avveniva fra candidati della stessa area politica, ma quello che mi ha colpito è stata la serenità, l'educazione nonchè l'aria non rissosa fra gli stessi. Vorrei che lo stesso clima si avvertisse anche nello schieramento opposto,in modo da dare una speranza agli italiani di credere ancora alla politica.



Cari Cappiello e Valentino, la sfida delle primarie Pd in tv su Sky è sicuramente una pagina positiva. Speriamo che diventi il metodo del confronto all’interno dei partiti ma anche tra le stesse forze politiche. Non dimentichiamo che fino alle scorse elezioni ci è stato molte volte negato addirittura il faccia a faccia tra candidati, a livello nazionale e locale. Dunque, un bel passo avanti che non ci rende spettatori passivi o peggio ancora numeri su cui contare solo al momento dell’urna.



Condivido però l’obiezione sui due euro da far pagare agli elettori nel momento in cui ciascun partito conta (almeno fino ad oggi) su lauti rimborsi. Diverso è l’esempio americano dove i partiti chiedono sì un contributo ma ricevono solo pochi spiccioli dallo Stato per le proprie campagne.



Modello da esportare, dicevo. Speriamo che anche il Pdl lo faccia suo con la stessa sincerità di accenti e di sostanza che abbiamo visto (al di là del merito) l’altra sera in tv. Perché lo stesso Pd può testimoniare sulla propria pelle quanto poco paghino o abbiano pagato in passato primarie per ratificare scelte interne già avvenute (e non è certo il caso di quest’anno con Bersani e Renzi) e quanto riescano a coinvolgere invece confronti sinceri nelle piazze d’Italia, vere o virtuali che siano. Alfano e il centrodestra lo tengano a mente per la grande conta di dicembre.





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