Il sindaco assente
al vertice sul lavoro

Giovedì 15 Novembre 2012, 09:47 - Ultimo agg. 20 Novembre, 13:26
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Chi assente ha sempre torto. Il Signor Sindaco che nell'immediatezza della sua elezione pronunci la classica frase "sar il Sindaco di tutti" venuto meno alla sua promessa. In occasione dell'incontro internazionale italo-tedesco aveva l'obbligo istituzionale di rappresentare tutta la città e non solo coloro che, come lui, dichiaratamente non sostengono il governo Monti.



Certo, è una scelta politica forte che sicuramente contribuirà a portare maggiori consensi in vista della costituenda lista arancione di cui il Signor Sindaco è promotore. De Magistris ha detto: "un bambino e una scuola sono più importanti di un cacciabombardiere" ma è altrettanto vero che un bambino(napoletano), a cui tutt'oggi manca ancora la refezione scolastica, è più importante di una pista ciclabile il cui costo sembra si sia aggirato intorno a un milione di euro. Il Signor Sindaco accusa il Governo "che la città è stata lasciata sola", senza rendersi conto di come i cittadini siano stati lasciati soli da oltre un anno dal suo mandato.



Il Sindaco chiede un intervento forte del Governo, sordo alle sue richieste sul tema del lavoro, disertando l'incontro internazionale. E noi napoletani, i cui appelli per la soluzione dei problemi cronici di questa meravigliosa città per la sordità di questa Amministrazione dovremmo forse "disertare"Napoli?



Massimo Gallo - EMAIL



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Caro Gallo, ho imparato nel corso degli anni che in politica come nel resto della vita se si vogliono condizionare i meccanismi democratici di qualunque contesto, o semplicemente incidere su di essi, bisogna stare sempre al loro interno. Anche quando li si vuole criticare aspramente.



In questo senso, la scelta del sindaco - pur legittima tenendo conto della necessità di manifestare il grande disagio di Napoli nei confronti del governo in questo momento - rischia di risultare sterile.



Intendiamoci, De Magistris e l’amministrazione comunale si sono spesi nell’organizzazione del vertice italo-tedesco sul lavoro. E proprio per questo sarebbe stato giusto approfittare di quella platea per lanciare con forza l’allarme sulle gravi condizioni finanziarie della città, magari espolorando direttamente le opportunità (se ci sono) che il piano sull’apprendistato per i giovani potrebbe offrire.



Purtroppo l’assenza del primo cittadino però alla fine ha tolto questa chance, bruciando nelle poche ore del summit una polemica già svaporata il giorno dopo. Non era meglio dirlo con l’energia che tutti gli riconosciamo davanti alle due ministre, soprattutto alla tedesca che si è sentita snobbata?




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